Stupefacenti e alcolici tra i giovani

L’indagine Istat 2021 sulle dipendenze patologiche diffuse tra i giovani rileva dati allarmanti: nella fascia di età 11-17 anni, il 19 per cento ha consumato almeno una bevanda alcolica nell’anno, valore che dovrebbe invece tendere allo zero.

Inoltre, sebbene non vi siano statistiche ufficiali sull’utilizzo di stupefacenti, i ricoveri droga-correlati nei ragazzi tra i 15 e i 24 anni mostrano un incremento del 49 per cento negli ultimi 5 anni. La tendenza nei giovani sembra essere quella di un uso socializzante delle sostanze, tuttavia vi sono molte situazioni in cui lo sballo diventa un fine e non un mezzo dello stare insieme.

Se lo scopo dell’incontro è lo sballo allora ci troviamo di fronte a un uso problematico che nasconde disagi psicologici. Si tratta di un tentativo del tutto fallimentare che il giovane attua per lenire la propria sofferenza. È importante sapere che l’uso di alcol e droghe in adolescenza non solo arreca danni alla salute: arresta la crescita psicologica, emotiva e cognitiva, danneggia gravemente il funzionamento relazionale e affettivo e le abilità sociali. Se non si agisce tempestivamente, questi disagi proseguono anche in età adulta. I genitori possono aiutare i propri figli insegnando loro a riconoscere i pericoli, possono aiutarli a crescere affrontando i problemi insieme, sostenendoli nelle difficoltà.

È fondamentale non sottovalutare, si tratta di problemi che non passano da soli, col tempo o con la crescita. Di fronte ai primi segni di disagio, sarebbe importante chiedere aiuto a psicoterapeuti dell’età evolutiva. Attraverso la richiesta di una consulenza familiare o individuale, sarà possibile avere indicazioni su quale percorso intraprendere.