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Addio ad Arnaldo Pambianco

Se ne è andato "Gabanin", una delle bandiere più amate dello sport della Romagna

foto: Facebook

Ciclismo italiano in lutto per la morte di Arnaldo Pambianco, professionista dal 1958 al 1966. Nato a Bertinoro il 16 agosto 1935, il campione è morto questa notte a 86 anni. Di recente, a fine marzo, è stato profondamente provato dalla morte della moglie Fabiola.

Vinse il Giro d'Italia del centenario dell'Unità, nel 1961. L’anno prima si era piazzato al settimo posto sia al Giro sia al Tour de France. Al Giro d'Italia non riuscì più a ripetere le prestazioni del 1961 e ottenne solo una vittoria di tappa nel 1963. A lui Secondo Casadei dedicò la canzone "Viva Pambianco".

"Era sempre presente alle iniziative sportive realizzate nella nostra città - ricorda Gian Luca Zattini, sindaco di Forlì, apportando il suo autorevole contributo attraverso la capacità di trasmettere, in particolare ai giovani, l’importanza dei valori alti dello sport e della responsabilità civica. Ne piangiamo la scomparsa, partecipando al lutto dei familiari e unendoci, nel dolore, agli amici, ai colleghi e a tutti coloro che vedono in “Gabanin” l’uomo straordinario, il campione, il cittadino responsabile e una delle bandiere più amate della terra di Romagna".

Per Matteo Gozzoli, sindaco di Cesenatico e appassionato di due ruote, Pambianco era "uno dei ciclisti romagnoli più forti della storia e un vero e proprio simbolo dello sport della nostra regione".

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