TE AD CHI T' CE' E' FIOL
A scuola con gli esperti di dialetto, Sarsina investe nella storia della lingua romagnola
Si tratta della seconda edizione
Il Comune di Sarsina, in collaborazione con l’Istituto Comprensivo Valle Savio, ha presentato per il secondo anno consecutivo il progetto “Te ad chi t' ce' e' fiol”, un corso di dialetto romagnolo fatto all’interno delle scuole elementari e medie di Sarsina capoluogo e Ranchio realizzato grazie al supporto di esperti del dialetto come: Carmen Cantarelli, Anna Maria Casanova, Tonina Facciani, Stefano Giannini, Marco Magalotti e Efrem Satanassi.
“Consiste in una riscoperta – commenta il sindaco Enrico Cangini - da parte degli alunni di Sarsina e Ranchio del nostro dialetto romagnolo, dei suoi modi di dire e del suo vocabolario in forma parlata e scritta. Fortunatamente nelle nostre zone è ancora frequente che i ragazzi abbiano nonni con i quali poter parlare o ascoltare il dialetto romagnolo, però è evidente che sia una tradizione che progressivamente si va perdendo. Lo scopo di questo progetto è proprio questo, riuscire a trasmettere questo patrimonio espressivo e culturale alle nuove generazioni con i suoi tratti sanguigni e genuini che hanno caratterizzato per secoli la nostra identità romagnola. Lo abbiamo riproposto dopo il successo riscontrato anno scorso e mi preme ringraziare per il lavoro svolto l’I.C. Valle Savio, le insegnanti e gli esperti che si sono messi a disposizione.”
“Il progetto – spiega l’assessore Elsa Angela Cangini - è suddiviso in una serie di incontri pianificati durante l’orario scolastico dove i ragazzi incontreranno gli esperti di dialetto e proveranno a dialogare in dialetto partendo da modi di dire e detti della tradizione popolare romagnola. Abbiamo in animo di fare una giornata nella quale i ragazzi scenderanno in piazza e parleranno con gli adulti solo in dialetto romagnolo. Il titolo è stato mutuato da altre esperienze analoghe ed è indicativo di una domanda che ciascun ragazzo si è sentito fare da un adulto ‘ma te di chi sei il figlio?’, una domanda che contiene in se tutto il dialogo intergenerazionale e l’identità di ciascuno di noi.”
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