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"Reti 5G, nessuna installazione a Bagno di Romagna"

Il sindaco Marco Baccini chiarisce

"Reti 5G, nessuna installazione a Bagno di Romagna"

Con un comunicato stampa, il sindaco di Bagno di Romagna Marco Baccini risponde ad alcuni articoli usciti sulla stampa online e sui social media dichiarando che "ad oggi non è in atto alcun progetto concreto di installazione delle reti 5G sul territorio comunale, come invece pare emergere dagli articoli e comunicati che sono circolati nei giorni scorsi sulle piattaforme on-line".

 

“La situazione puntuale è la seguente - spiega il Sindaco nella nota -: il Comune di Bagno di Romagna è insignito del riconoscimento Bandiera Arancione del Touring club italiano ed è anche socio della 'Associazione dei Paesi bandiera arancione', che ha come obiettivo principale la valorizzazione dei territori 'Bandiera Arancione', attraverso azioni di vario tipo, dalla promozione di iniziative per lo sviluppo turistico, per la conoscenza delle risorse ambientali, paesaggistiche, artistiche e storiche, fino allo sviluppo dell’ammodernamento tecnologico”.

 

“Nell’ambito di tali finalità, l’Associazione propone quindi una serie di convenzioni e accordi stretti a livello nazionale, a cui i singoli Comuni soci possono scegliere di aderire o meno e tra queste rientra la recente convenzione con Inwit relativa ad un progetto per realizzare una copertura “aumentata” sui territori dei Comuni Bandiera Arancione, della telefonia mobile e della trasmissione dati multi-operatore in linea con il 5G”.

 

“Al momento, pertanto, quello che esiste è quindi solo una proposta di convenzione che l’Associazione propone a tutti i Comuni soci in Italia, che dovrà essere valutata e vagliata dal Comune di Bagno di Romagna. Certamente – continua Baccini – il tema dello sviluppo della rete 5G è complesso ed articolato e necessita di opportune valutazioni tecniche e strategiche, che affronteremo a livello locale con il coinvolgimento del Consiglio comunale”.

 

“Attualmente, stanno emergendo posizioni che ne segnalano la pericolosità per la salute connessa alle alte frequenze dei segnali, anche se non esistono risultati scientifici di studi accreditati che ne sanciscono un divieto di sviluppo. Anzi, al contrario emerge che questo sviluppo tecnologico è stato già autorizzato e avviato in alcune città e che a livello generale il futuro andrà proprio in quella direzione, in quanto l’installazione delle reti 5G sarà propedeutica ai servizi tecnologici già esistenti, che riguardano tutto il mondo dell’internet delle cose”. 

 

“Il quadro generale che avanza quindi va quindi nella direzione dello sviluppo di queste nuove tecnologie, che potrebbero essere molto utili in zone montane come le nostre, ove le connessioni sono strutturalmente più difficili e arretrate”.

 

“Questo non significa un benestare a priori, ma richiede da parte nostra una maggior attenzione nell’avviare i dovuti approfondimenti coerenti e aderenti a quel principio di precauzione al quale indirizziamo l’azione di governo del territorio. L’occasione, quindi, sarà di alzare l’attenzione su questo tema, coinvolgendo gli enti competenti per arrivare con il tempo necessario a sviluppare i relativi orientamenti in merito”. 

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