Valle Savio
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grande festa come da tradizione

Tanta gente all'eremo nella giornata di sant'Alberico

La Messa delle 11 è stata presieduta dal vescovo di Nardò-Gallipoli, monsignor Fernando Filograna e concelebrata dal nostro vescovo Douglas e diversi altri sacerdoti e diaconi

La processione introitale della Messa delle 11 di oggi all'eremo di sant'Alberico (Verghereto)

Tanta gente, questa mattina, all'eremo di sant'Alberico. Come vuole la tradizione, potremmo aggiungere, nel giorno della festa del santo eremita.

Tanti i fedeli giunti dalla Romagna e dalla vicina Toscana, per salire agli oltre 1.100 metri di altitudine dell'eremo che si trova in un luogo che richiama a Dio.

La salita dal parcheggio è impegnativa, anche se breve. Molti utilizzano il servizio di navette predisposto dalle locali Misericordie. Ci sono anche i proprietari di fuoristrada privati che si prestano per l'occasione. Si vede anche quello dei Carabinieri che fa la spola. Sono numerosi gli anziani e il fondo del ripido sentiero può risultare insidioso.

Per la Messa delle 11 lo spazio accanto alla chiesa è gremito. Ci sono anche il sindaco di Verghereto Enrico Salvi e il comandante dei carabinieri. Il nostro vescovo Douglas decide di lasciare presiedere l'ospite, il vescovo di Nardò-Gallipoli, monsignor Fernando Filograna, in diocesi per un paio di giorni. Don Daniele Bosi cura il canto. 

Il presule, nell'omelia, dice subito che ringrazia il Signore per le ore "vissute in questa terra, a Sarsina e qui. Non mi immaginavo che ci fosse oggi tanta gente fin quassù. Si può proprio dire che il Signore ci attrae. Anche l'eremita Giambattista mi ha detto di non sentirsi mai solo, in questo luogo, tanto è frequentato".

Poi il celebrante si è chiesto: "Che messaggio mi devo portare dietro da questa giornata? E' aumentata la mia fede? Diciamocelo: siamo venuti qua per essere avvolti dalla nube del Signore. Qua impariamo a vivere con lo spirito e il fervore dei santi. Come ci indicano sant'Alberico, san Vicinio, Quintino Sicuro e Vincenzo Minutello".

La gioia dell'essere cristiani: di questo tratta ancora monsignor Filograna. "Abbiamo tutti bisogno di un luogo per non essere cristiani di etichetta. Abbiamo bisogno di un'esperienza forte con il Signore. Chiediamoci: come Gesù ci è contemporaneo? Oggi, per tutti noi, la vera fatica è sostare in silenzio. Se non sentiamo parlare il Signore è perché siamo lontani da Lui. Lo preghiamo, ma non lo ascoltiamo".

"Oggi siamo sempre immersi nel rumore - prosegue il vescovo di Nardò -. Siamo in grado di connetterci con tutto il mondo, ma non con Dio. E poi pare che Lui taccia, ma siamo noi che non lo ascoltiamo. L'esempio della vita di sant'Alberico, vissuto qui quasi mille anni fa, ci invita a chiudere la porta, a spegnere la tv, perché Dio ci parla e ci manda nel mondo. Se ascoltiamo il Signore, il nostro cuore si riempie di gioia. Ammettiamolo: non sappiamo più parlare di Dio perché non ascoltiamo più il Signore. Siamo sordomuti alla Parola di Dio".

"Ora torniamo a casa - conclude il presule - in grado di testimoniare gioia e speranza, sull'esempio dei santi che anche oggi qui abbiamo incontrato".

Alla Messa erano presenti alcuni amici da Melissano (Lecce) come testimonia il labaro nella foto qui sotto.

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Tanta gente all'eremo nella giornata di sant'Alberico
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