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A San Cristoforo una cena per dire grazie ai volontari dopo l'alluvione

"Non dare nulla di scontato" 

A San Cristoforo una cena per dire grazie ai volontari dopo l'alluvione

Mercoledi 21 giugno presso il campo sportivo "Enzo Rossi" di San Cristoforo è stata organizzata una cena di ringraziamento per tutti i volontari e le aziende che hanno aiutato a preparare i pasti per gli alluvionati nella cucina parrocchiale. L'iniziativa è stata accompagnata dal motto "per non dare nulla per scontato" e ha visto anche la presenza  del vice sindaco Christian Castorri, di Carmelina Labruzzo, assessora ai Servizi per le persone e le famiglie, Roberta Ravaioli, referente del Centro di raccolta Don Milani e  Roberto Checcia,  referente del punto di raccolta di Cesena Fiera.
La richiesta di pasti, un centinaio, era partita dall'Amministrazione Comunale, spiega Patrizia, portavoce del guppo. "I volontari della parrocchia di San Cristoforo si sono resi disponibili, l'aiuto è arrivato anche da volontari di altre parrocchie, cuochi professionisti da ristoranti stellati, persone e aziende che hanno donato alimenti di ogni genere e altro materiale necessario in quei momenti.

La cucina è rimasta attiva 13 giorni, sono stati preparati circa 8150 pasti monodose, tutti sporzionati, la parrocchia ha acquistato solo 30 chilogrammi di pasta il primo giorno, poi tutti i pasti preparati sono stati approntati utilizzando solo le donazioni alimentari ricevute".

"Un'esperienza forte, intensa - prosegue la volontaria  - dove si è vissuto il vero senso del donarsi, tutti uniti per un unico fine, offrire un po' di se stessi per alleviare un pochino di sofferenza ad alcune famiglie le cui case, i propri effetti personali erano stati distrutti in un attimo, sommersi dal fango"

Dopo la chiusura della cucina, l'esperienza dei volontari è proseguita con l'aiuto ad alcune famiglie di Sant'Andrea in Bagnolo, che hanno subìto l'esondazione del Savio. Sono state consegnate loro cose di cui avevano necessità "ma la cosa più bella - aggiunge Patrizia< - è che è nata un'amicizia e una complicità fra le persone che durerà per sempre. Il momento della distribuzione è vissuto come un momento di festa, dove ci si scambiano confidenze, si cerca di farsi coraggio, è una cosa molto bella e difficile da esprimere con le parole".

In parrocchia c'era già un bel gruppo di persone che si incontrava ogni tanto per il piacere di stare insieme, conclude la parrocchiana, sottolineando che "dopo questa esperienza l'amicizia si è rafforzata, si è ampliata anche nel numero di persone coinvolte, si è formato un bel gruppo di giovani che si incontrano tra loro perché stanno bene insieme, sono disponibili a dare una mano nelle iniziative che vengono proposte. Tutto questo fa sperare che in futuro continueranno ad esserci persone che si spenderanno per gli altri, perché hanno provato quanto è bello farlo e hanno sperimentato che l'amore che viene donato ci ritorna indietro sempre due volte tanto".

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