Confesercenti, a Cesena emerge una grande sofferenza delle imprese

Il crollo dei due istituti bancari del territorio, Cassa di Risparmio di Cesena e della Banca Romagna Cooperativa, ha posto il segno meno all'economia locale. E' questo un dato rapportabile alla nuova indagine della Confesercenti Cesenate sull'andamento dell'economia del territorio presentata questa mattina dal presidente Graziano Gozi, alla presenza del sindaco Paolo Lucchi e di Massimo Tripuzzi, responsabile Romagna di Credit Agricole.

Nel complesso l'economia cesenate stenta a decollare non solo a causa della crisi ma anche delle nuove forme di mercato, dalla new economy agli acquisti online che indeboliscono le attività commerciali autonome. A dimostrarlo sono i 100 imprenditori intervistati dall'associazione di categoria che definiscono la situazione economica degli ultimi 12 mesi. Per il 39 per cento degli imprenditori cesenati la situazione è rimasta invariata, solo il 28% invece ha riscontrato un aumento del fatturato a fronte del 33 per cento che denota una diminuzione. Rispetto ai 12 mesi precedenti dunque per il 42 per cento le condizioni dell'impresa sono rimaste invariate.

Preoccupa invece la scarsa fiducia degli imprenditori per la ripresa futura: il 51 per cento del campione infatti non ritiene ci possa essere un prossimo miglioramento della situazione economica. Rispetto agli istituti di credito invece, nel corso degli ultimi 12 mesi il 76 per cento degli imprenditori non ha fatto ricorso al credito bancario, il 24 per cento sì. “Cesena - ha detto il presidente Graziano Gozi rivolgendosi, nel corso della presentazione, a Massimo Tripuzzi - ha dovuto affrontare un momento molto delicato con la scompara della Banca Romagna Cooperativa e della Cassa di Risparmio. Eravamo abituati a una presenza fissa delle banche che attraverso il sistema di contributi e le fondazioni incontravano il territorio. Il nostro auspicio è che Credit Agricole voglia essere più di una semplice grande banca, ma che si assuma doveri e responsabilità”.