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Coronavirus, le prime misure del Comune per imprese e famiglie e le richieste al Governo

Il sindaco Lattuca: "in fase di studio misure per andare incontro alle difficoltà delle imprese cesenati". L'invito ad "aprire un dialogo con il sistema bancario"

Enzo Lattuca (foto Sandra e Urbano)

"A Cesena stiamo dando avvio a una serie di provvedimenti tesi a favorire le famiglie, penso ad esempio all’esenzione delle rette scolastiche in relazione ai giorni di assenza degli studenti". Ad annunciarlo, in una nota, è il sindaco Enzo Lattuca.

Prosegue il primo cittadino: "il forte impatto sulla nostra economia, a partire dal settore turistico e culturale, composto anche di vendita al dettaglio, piccole imprese e terzo settore, ha indotto il nostro Comune, tra gli altri, a richiedere alla Regione la messa in campo misure in grado di dare risposte immediate a sostegno del tessuto economico colpito, con la possibilità di aprire un dialogo compatto e proficuo con il sistema bancario che porti a misure in grado di concedere respiro, liquidità e prospettiva ai nostri operatori.

Sono invece in fase di studio attraverso un confronto coordinato dagli assessori allo Sviluppo economico Luca Ferrini e al Bilancio Camillo Acerbi le misure che l'Amministrazione comunale potrà mettere in campo sin da subito per andare incontro alle difficoltà delle imprese cesenati e in particolare di quelle maggiormente esposte alle conseguenze negative della situazione che la nostra comunità sta vivendo. Nei prossimi giorni raccoglieremo le istanze delle parti economiche al fine di predisporre una serie di misure tanto condivise quanto immediate”.

Le proposte avanzate da Anci Emilia-Romagna, sottoscritte anche dal Comune di Cesena, hanno a che vedere con:

la restituzione del 100 per cento dei costi sostenuti dalle famiglie per servizi educativi (nidi, materne, pre-post scuola, trasporto scolastico);

il sostegno economico e finanziario a istituzioni, fondazioni culturali, teatri pubblici con risorse pubbliche statali, comunali e regionali;

la costituzione di un fondo speciale per investimenti strutturali nel settore turistico attraverso Stato, Cassa depositi e prestiti e Regioni, a favore di imprese e operatori privati, sia a fondo perduto sia con fondo di controgaranzia;

flessibilità di bilancio nel rapporto parte corrente e investimenti (rischio per i Comuni di non tenere equilibrio di bilancio, soprattutto per la parte corrente);

riequilibrio degli sbilanci dei Comuni da parte dello Stato per un'eventuale mancata riscossione dell'imposta di soggiorno per il 2020;

riequilibrio finanziario da parte dello Stato verso Enti locali e Comuni per eventuale sbilancio degli stessi a causa delle minori entrate da imposte comunali e riequilibrio da eventuali minori trasferimenti dallo Stato (fondi Fsc);

la costituzione di un fondo crisi per associazioni e terzo settore, mondo che gestisce impianti e servizi comunali, quali sport, cultura e giovani;

la costituzione di un fondo di emergenza per imprese, con particolare attenzione al comparto turistico;

una moratoria sui costi delle utenze di almeno tre mesi.

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