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LUTTO

Don Paolo ai funerali di Federico Para: "Altra onda di fango per la nostra comunità. Come ci si rimette in piedi?"

Incredulità, smarrimento, lacrime e abbracci tra i tantissimi che affollano la chiesa di San Rocco per i funerali del 16enne che ha perso la vita, a seguito di un incidente in moto sabato scorso

Don Paolo Pasolini incensa la salma di Federico Para

In tanti in parrocchia a San Rocco di Cesena, in attesa dei funerali di Federico Para, il 16enne che ha perso la vita sabato scorso in seguito a un incidente in moto (vedi notizie richiamate). Federico, figlio unico, lascia nel pianto il babbo Alessandro e la mamma Cristina.

Moto davanti alla chiesa di San Rocco

Moto davanti alla chiesa di San Rocco

Gli amici si sono radunati con le loro moto schierate davanti alla chiesa. Tutti indossano una maglietta blu con la scritta "Ciao Fede". "Dai gass anche da lassù" e "Fino all'ultima staccata" si legge in due striscioni.

Cartellone ricordo

Cartellone ricordo

"Ci piace ricordarti così" è il titolo di un cartellone dell'Itt "Pascal" con una serie di foto che ricordano il compagno che non c'è più.

La salma del ragazzo è appena entrata in chiesa. Incredulità, smarrimento, lacrime e abbracci tra i tantissimi che affollano la chiesa. Molti sono rimasti fuori perché dentro non c'è più posto. I compagni di classe con i professori e gli amici della moto sono sul presbiterio.

L'ingresso della bara

L'ingresso della bara

"Signore tu mi scruti e mi conosci, tu scruti il mio cammino e dove vado tu lo sai", sono le parole del canto iniziale eseguito dal coro parrocchiale. Celebra la Messa il parroco don Paolo Pasolini.

"Ci stringiamo nella preghiera e nell’amicizia ai genitori, ai nonni agli zii che vivevano tutti assieme nella stessa casa - ha detto il sacerdote all'inizio della celebrazione -. Un’altra onda di fango ma stavolta non dal Savio. La notizia della sua morte ci ha svuotato il cuore. Chiediamo al Signore che lo riempia. Chiediamo al Signore che lo accolga in paradiso e chiediamo che la sua morte dia senso alla nostra vita. Diciamo grazie al Signore per il dono di Federico, per avercelo dato".

La prima lettura è un passo della Lettera ai Romani ("Sia che viviamo sia moriamo viviamo per il Signore"). Nel Vangelo, si legge il brano di Luca dei discepoli di Emmaus.

Chiesa gremita

Chiesa gremita

"Non devo aggiungere molto a quanto già detto all’inizio - ha detto don Paolo Pasolini all'omelia -. I discepoli di Emmaus avevano visto morire Gesù ed erano sconfortati. Così capita a noi: cosa serve celebrare un funerale? Adesso la morte ha messo fine a tutto. Così come i discepoli. È tutto finito. È una tentazione di lasciare perdere tutto, in tanti. Anche durante l’alluvione abbiamo avuto prova di quanto perso".

Si è chiesto il sacerdote: "Adesso con questo nuovo schianto come ci si rimette in piedi? Bisogna fare la fatica di recuperare piano piano. Ci vuole tempo, la riabilitazione. Inutile illudersi. Abbiamo bisogno di riempire il cuore di cose buone. Il Signore ci viene incontro in due modi. La Parola di Dio, che scende dall’alto come balsamo, ci dice che dobbiamo guardare oltre. Poi la seconda parte: il gesto dello spezzare il pane. Allora si riaprirono gli occhi. Riconoscere il volto di Gesù vivo. Così tornano a dirlo agli altri. Se Gesù non si fosse manifestato, i discepoli si sarebbero dispersi".

"Non si sta insieme per un morto - ha rimarcato il parroco -. Noi viviamo di questa testimonianza: Gesù morto e risorto. Noi siamo del Signore, in vita e morte. Il Signore ci prende con sé e torniamo in vita. In Cristo, chi è morto in lui è lì che lo trovo, compreso Federico e quanti ci hanno preceduti nella fede".

Don Paolo ha poi lasciato la parola ai compagni di classe della 3L, Luca, Samuele e Samuele, che hanno letto una poesia dedicata all'amico. "Ti amiamo caro Para e l’amore non passa. Il tuo sorriso è la nostra pace!", la conclusione.

La poesia dei compagni di classe

La poesia dei compagni di classe

Al termine della celebrazione, don Paolo ha ringraziato i genitori e tutti i familiari per la testimonianza di fede, i compagni, i docenti e il dirigente dell’Itt "Pascal" e infine "gli amici della moto". "Vi promettiamo che vi staremo vicini - ha detto il sacerdote -. Anche ai ragazzi della moto bisogna stare vicini".

Rombo di motori a fine celebrazione

Rombo di motori a fine celebrazione

L'uscita della bara dalla chiesa è stata salutata dalle lacrime e da tanti rombi di moto.

La Messa di settima sarà celebrata lunedì 26 febbraio alle 20,30, sempre a San Rocco.

La salma di Federico è stata tumulata nella zona nuova del cimitero urbano di Cesena, a Ponte Abbadesse.

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