Il Credito cooperativo romagnolo torna in utile, come da previsioni dopo la fusione con Gatteo

"L'adesione al gruppo bancario Iccrea di Roma - ha detto questa mattina in conferenza stampa il presidente del Credito cooperativo romagnolo, Valter Baraghini - è stato per noi un cambio epocale". Rimaniamo una banca del territorio, e questo ci rende differenti. Negli ultimi tre anni abbiamo distribuito oltre 700 mila euro, anche per importanti progetti con le scuole". In ogni caso, ha proseguito il presidente, l'adesione al Gruppo bancario assicura una maggiore garanzia a soci e clienti.

"Con l'Accademia delle idee - ha proseguito il presidente - abbiamo ottenuto un importante riconoscimento, "Il Premio dei premi" (questa la denominazione, ndr), su segnalazione dell'Abi, che ci è stato consegnato dalla presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, e gode del patrocinio del Presidnete della Repubblica", a sottolineare che i progetti messi in campo dalla ex Bcc di Cesena e Gatteo hanno un rilievo anche nazionale e non sono solo un sostegno alle giovani imprese locali che desiderano sperimentare nuove iniziative imprenditoriali. Tra queste è stata citata, la start up Tulips che ormai a Cesena è diventato un marchio riconoscibile da tanti.

Il presidente ha anche sottolineato la continua crescita della compagine sociale della banca che tocca quasi i 7000 soci. All'assemblea che si terrà sabato 11 maggio ci sarà anche il rinnovo delle cariche del Consiglio di amministrazione.

Il direttore generale Giancarlo Petrini ha detto che prosegue la fase di snellimento del credito deteriorato. "Dal 150 per cento del patrimonio si è arrivati ora, come questo dagli organismi europei e dagli indici di patrimonializzazione, appena sotto il 100 per cento", ha aggiunto Petrini. Novanta milioni di crediti sono stati ceduti e 60 sono stati recuperati. "Ora siamo nei parametri", ha aggiunto con soddisfazione il direttore generale che ha anche ricordato l'utile netto oltre il milione di euro per il bilancio 2018, dopo due anni di perdite seguite alla fusione con la Bcc di Gatteo.

"Abbiamo modificato anche il modello di business - ha proseguito Petrini -. Più credito alle famiglie, ora al 34 per cento di tutti i crediti. Di più anche al commercio al dettaglio, adesso al 17 per cento. Di meno al settore delle costruzioni, passato in pochi anni dal 38 per cento al 22 di tutti i crediti in essere. Dal 2010 al 2012 i credito deteriorati sono stati circa 50 milioni all'anno. Ora siamo arrivati a 13-14 l'anno".

"In buona sostanza - ha concluso Petrini - siamo riusciti a mettere in sicurezza la banca che continua a svolgere il suo importante ruolo di intermediazione sul territorio", come avviene dalla fondazione della prima banca dell'attuale Ccr, la Cassa rurale dei prestiti di Gatteo fondata nel 1897.

Infine sono stati presentati anche diversi progetti rivolti al territorio, in particolare di quello di raccolta fondi, avviato di recente, ma che ha trovato notevole accoglienza. Non è mancata una domanda sulla ex Brc. "Si sta ragionando da tempo - hanno risposto direttore e presidente -. Entro l'anno bisognerà trovare una soluzione".

Nella foto di Mauro Armuzzi, da sinistra, il vicedirettore Roberto Cuppone, il presidente Valter Baraghini, il direttore generale Giancarlo Patrini e il responsabile marketing Cesare Bizzocchi. Alle loro spalle uno stendardo storico: la bandiera cucita dalla pie donne di Bagnile per la Cassa rurale della piccola frazione cesenate