Il Popolo della famiglia interviene sul divieto della cannabis light

In un comunicato stampa giunto in redazione il Popolo della famiglia afferma che "oggi, con la sentenza che vieta la cannabis light è il giorno per parlare di voto utile dato al Popolo della famiglia, non di dispersione, di campagne elettorali valoriali da estremisti (vita, famiglia, gender, no droga sono estremismi?): sono proprio coloro che votano in base alla propria coscienza ad essere in primis utili. È quel grido che si alza dalla coscienza di coloro che si sentono appartenere al Popolo della famiglia che produce effetti, certamente non immediati, ma li produce!

A noi del Popolo della Famiglia poco importa chi si ricorda di parlare anche di famiglia e vita all’ultimo secondo della campagna elettorale. A noi del Popolo della Famiglia non interessa apparire sulle prime pagine dei giornali che non hanno spazio per noi perché “medioevali”, poiché siamo convinti che la verità si sa fare strada anche da sola se coloro che la sentono in cuore continuano ad agire pur non trovando il consenso che sentiamo confermarci da chi incontriamo per le strade.

In campagna elettorale ci avevano sconsigliato di parlare del tema della droga e della nostra richiesta di chiusura dei cannabis shop , perché controproducente. Ma noi si sa, non siamo capaci di fare campagna per il consenso. Così a Cesena, il Sabato santo del silenzio elettorale l’abbiamo passato a San Patrignano, per capire meglio e dal vivo con i ragazzi che hanno vissuto sulla loro pelle questa peste e con gli operatori che li tolgono da questo abisso ridandogli vita e dignità. È vero che la cannabis light è tutto gioco e divertimento? Keep calm and take drugs?

Così è stata una splendida giornata a San Parignano: mentre ascolti i ragazzi, partecipi a quello che sono state le loro sofferenze per rinascere con loro nella gioia, in un percorso fatto di empatia e commozione. Ma è lo stare insieme a tavola con loro e il condividere il pane, secondo una loro regola che nulla va buttato, che ti fa sperimentare cosa significhi comunità: è il momento anche per il dialogo sereno ma personale. Cosi ci rispondono che dei cannabis shop neanche se ne parli, perché è scontato l'inganno che rappresentano per i giovanissimi, ma anche che sono lo specchio di un loro profondo disagio, della loro paura di vivere.

Mi viene così in mente il concerto del 1° maggio che abbiamo organizzato per i giovani a Cesena con Lou Bega, stella hollywoodiana, e Shoek, il rapper “principe metropolitano”, per la lotta alle droghe e a tutte le dipendenze. Nel teatro Verdi gremito, hanno condiviso nello spettacolo esaltante anche la loro caduta e la rinascita: la droga è un terribile inganno!

Così oggi non possiamo che rallegrarci, dopo la sentenza dalla Cassazione a sezioni unite che «Integrano il reato» previsto dal Testo unico sulle droghe (articolo 73, commi 1 e 4, dpr 309/1990) «le condotte di cessione, di vendita, e, in genere, la commercializzazione al pubblico, a qualsiasi titolo, dei prodotti derivati dalla coltivazione della cannabis sativa, salvo che tali prodotti siano in concreto privi di efficacia drogante».

In una parola più comprensibile, vendere i prodotti derivati da cannabis light è vietato. Niente più foglie essiccate da fumare, o liquidi per la sigaretta elettronica, o ancora gocce e oli da ingerire. E così anche Google mette al bando nel suo negozio di applicazioni, il Play Store, le app che vendono marijuana, indipendentemente dal fatto che in alcuni Stati sia legalizzata.

Oggi è il giorno di parlare di voto utile dato al Popolo della famiglia, perchè a Cesena e in tutta Italia abbiamo tenuto alto il livello di attenzione in un’azione che sta crescendo, perché oggi è uno di quei giorni in cui la verità disvela i suoi effetti.

Noi del Popolo della Famiglia auguriamo a Cesena un nuovo mattino per essere assieme alla nostra coalizione e a Rossi al governo della città con nuova incisività e attenzione.

Ridiamo un cuore a Cesena".