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Il padiglione sull'acqua, all'Eliseo il documentario sull'immaginario di Carlo Scarpa

Lunedì 18 marzo al Cinema Eliseo, presente il fotografo Guido Guidi

Silvia Siberini e Stefano Croci presentano Il padiglione sull'acqua

Dopo la presentazione al Biografilm Festival 2023 e la partecipazione all’Architecture Film Festival Rotterdam, ad ArteCinema – Festival internazionale di Film sull’Arte di Napoli e al Laceno d’Oro Festival Internazionale di Cinema di Avellino, e ai tanti sold out durante il tour nelle sale, lunedì 18 marzo alle 21 al Cinema Eliseo di Cesena, in collaborazione con Monogawa, sarà proiettato Il padiglione sull’acqua dei registi Stefano Croci e Silvia Siberini, presenti in sala con il fotografo di fama internazionale Guido Guidi, storico collaboratore di Carlo Scarpa e tra i protagonisti del film. Una serata dedicata al grande architetto veneziano Carlo Scarpa e al suo rapporto con la cultura giapponese. La proiezione sarà impreziosita dalla proiezione del cortometraggio Mille Cipressi di Luca Ferri dedicato al Memoriale Brion, capolavoro scarpiano e tra i luoghi Fai. 

Il padiglione sull’acqua, prodotto da Caucaso e distribuito in collaborazione con Lab 80 Film, rappresenta un viaggio estetico e poetico nell’immaginario del veneziano Carlo Scarpa, uno dei più brillanti architetti italiani del Novecento, e la sua passione per la cultura giapponese.

Attraverso le impressioni suggerite dal filosofo giapponese Ryōsuke Ōhashi, il film ci accompagna nella domanda sul senso della bellezza, tensione che accomuna le opere scarpiane e quelle tradizionali nipponiche.

L’idea di Il padiglione sull’acqua nasce nel 2014 quando i due registi realizzarono una ricerca sul dialogo mai avvenuto tra Carlo Scarpa (1906-1978) e il poeta giapponese Matsuo Bashō (1644-1694), già tradotta nel loro documentario breve La Pietà del Vento (2014), ma che qui viene sviluppata rendendo ancor più manifesto l’incontro tra tradizione e modernità̀, tra Oriente e Occidente, nell’opera scarpiana e nell’estetica giapponese.

Carlo Scarpa amava definirsi «bizantino nel cuore, un europeo che salpa per l’Oriente» e proprio come l’artista veneziano, Stefano Croci e Silvia Siberini viaggiano attraverso le ispirazioni nipponiche che lo hanno guidato nella sua costante ricerca del senso della bellezza. Per farlo, in Il padiglione sull’acqua si fanno guidare dalle ispirazioni del filosofo Ryōsuke Ōhashi e dalle testimonianze del figlio Tobia Scarpa, degli allievi Guido Pietropoli, Giovanni Soccol e Guido Guidi, del ricercatore J.K. Mauro Pierconti, degli artigiani Paolo e Francesco Zonon e della maestra di ikebana Shuho Hananofu.

Nel 1978 Carlo Scarpa tornò in Giappone. Nessuno sa con precisione quali fossero i suoi intenti. Il celebre architetto giapponese Arata Izosaki ha ipotizzato che stesse ripercorrendo le stesse tappe del poeta errante Matsuo Bashō, riportate nel diario di viaggio Lo stretto sentiero verso il profondo nord, ma purtroppo morì a seguito di una tragica caduta e non raggiunse la meta anelata. Lasciò incompiute opere che lo resero più celebre, come il Memoriale Brion a San Vito di Altivole in provincia di Treviso, scelto anche da Denis Villeneuve tra le location del prossimo capitolo di Dune.

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