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bilancio di un anno

Il sindaco Lattuca alla conferenza stampa di fine anno: "Vogliamo essere sempre di più una città in cui si vive bene"

La prima preoccupazione è per l'andamento della pandemia. Oggi nel territorio Cesenate ci sono altri 473 nuovi positivi. Un rammarico per l'anno in corso? "Quello di aver perso la capitale del libro"

Un'immagine della conferenza stampa di oggi del sindaco Enzo Lattuca

Un incontro prima di tutto per formulare i migliori auguri per il prossimo anno. Così esordisce il sindaco Enzo Lattuca nella consueta conferenza stampa di fine annata che si è chiusa poco più di un'ora fa. Un sindaco che appare visibilmente stanco per un anno vissuto a velocità elevatissima. Un 2021 segnato dalla pandemia, ma nel quale, nonostante tutto, ha continuato a ricevere i cittadini. "Molti chiedono maggiore coinvolgimento - confida -. Altri hanno storie di situazioni complesse e quasi mai si tratta solo di questioni economiche. Sono spesso anche colloqui difficili da affrontare".

"Grazie anche - ribadisce il primo cittadino ai giornalisti - per il rapporto sincero, franco e corretto che c'è tra l'amministrazione comunale e voi".

Ma siamo in mezzo alla quarta ondata del Covid e il primo pensiero è per l'andamento dei contagi e la situazione negli ospedali. "Solo nel Cesenate - dice Lattuca - oggi abbiamo 473 nuovi positivi, ma la situazione ricoveri è molto migliore rispetto a un anno fa quando ne avevamo 150 nei reparti al "Bufalini" e oggi ne abbiamo 50 e le scuole possono permettersi di lavorare in presenza e non in didattica a distanza".

"I vaccini ci hanno permesso di poter guardare al futuro - precisa il sindaco - come abbiamo fatto anche con queste 100 schede-progetto redatte con i Comuni dell'Unione valle del Savio. Qui è contenuta una parte fondamentale di una strategia condivisa con tutti gli altri, anche se non tutti questi progetti non troveranno fondi nel Pnrr. Entreranno comunque nel piano strategico romagnolo. Sarà il nostro contributo".

Da poche settimane il sindaco Lattuca è anche il nuovo presidente della provincia Forlì-Cesena. Oggi ha tenuto tre riunioni consecutive: alle 9 quella con l'Unione dei Comuni. Alle 10,30 in Provincia e alle 12,30 con la Giunta a Cesena. "Cesena - aggiunge ai giornalisti - è ancora di più a servizio della provincia e lo è anche come capo del nostro comprensorio, se così ancora si può dire, ma voi mi intendete. Siamo una città che dialoga e si confronta con tutti gli altri in Romagna".

Sul piatto ci sono i progetti di rigenerazione della zona autostazione (10 milioni di euro) e i bandi per gli edifici scolastici, le mense, le palestre per i quali ci saranno da presentare le relative richieste a gennaio e febbraio. 

"Per accedere a diversi fondi del Pnrr - prosegue il sindaco - non abbiamo alcune caratteristiche che sono riservate alle aree del sud, giustamente, e alle aree metropolitane. Posso aggiungere che 14 in Italia sono anche troppe? E poi abbiamo altri due 'difetti': secondo alcuni indici Istat siamo gli ultimi nella classifica della vulnerabilità sociale. Non ci dispiace, naturalmente. E altre volte non siamo riconosciuti come co-capoluogo di provincia. E poi non sempre viene premiata la progettualità. Ad esempio per il collegamento tra stazione e campus universitario con la Bicipolitana avevamo presentato un progetto, ma ci volevano almeno 5.000 studenti universitari e noi ne abbiamo 4.875".

Ci sono, comunque, per l'amministrazione comunale, dei punti a fuoco. A cominciare dal mondo della scuola, "uno dei più colpiti, assieme a tante imprese che hanno perso molto lavoro", chiosa Lattuca. "Ci attiveremo per il potenziamento del tempo pieno, del doposcuola, l'insegnamento della lingua inglese e di una cultura tecnologica. E poi abbiamo di certo la questione casa, in particolare in affitto. Uno dei temi fondamentali per la città e per la sua attrattività anche demografica, oltre al saldo naturale cui tutti auspichiamo".

"Qui da noi ci sono possibilità di lavoro - dice ancora Lattuca - e vogliamo continuare a essere una città in cui si vive bene. Questo è il nostro obiettivo, da alimentare sempre".

Un rammarico per l'anno in corso? "Quello di aver perso la capitale del libro. Ci tenevamo. Potevamo fare di più? Sì, sempre si può fare meglio", è la risposta di Lattuca.

E la questione della statua di Masacci? "Ci siamo rimasti malissimo - ammette il sindaco -. Ci eravamo interessati. È tutta una storia sbagliata, ma rimane una questione di principio (e mostra delle foto del febbraio 2020). Non era una statua da collocare all'esterno. Invece è rimasta fuori dal 2007 al 2016, con non poche polemiche all'epoca. Adesso dobbiamo cogliere l'occasione per restituire alla città l'opera dell'artista. È stato commesso un errore grossolano e ora siamo chiamati a rimediare".

Il Babbo Natale in piazza Almerici? "Dopo il Natale arriva la Befana", dice il sindaco sorridendo. "A mio avviso andava meglio in piazza della Libertà, dove ci sono tanti bambini. In quel posto faceva intendere che il cantiere era arretrato".

Il viadotto Kennedy? "Questo è un momento difficile per fare tutto - ribadisce Lattuca -. Il ritardo c'è stato. Magari verrà riaperto presto solo in una direzione. Per la città è stato un disagio significativo. Il 10 gennaio verranno posati gli asfalti. Per fine gennaio ce la dovremmo fare".

Il terzo lotto della Malatestiana? "Siamo ai libri negli scaffali. Anche qui saremo pronti per fine gennaio. E l'8 gennaio, come avete già scritto, ci sarà l'inaugurazione a Borello di un hub di quartiere, una bella novità. Con l'apertura del terzo lotto ci sarà anche il direttore scientifico".

Piazza della Libertà? "Sul lato est forse si avvierà un'attività di supermercato. I chioschi non sono imprescindibili. Oggi tutte le attività approfittano del posto all'esterno. In ogni  caso credo che su questa piazza in 10 anni si sia discusso troppo. Il cantiere è rimasto aperto troppo tempo, ma è anche vero che tutti i centri storici hanno modificato la loro vocazione, Cesena compresa. Per la pinacoteca il 2022 sarà un anno decisivo e potrebbe essere importante anche per piazza della Libertà".

Infine non poteva mancare una battuta sul prossimo presidente della Repubblica. "È più difficile trovare convergenze su una persona diversa da Draghi per la presidenza che gestire il dopo Draghi al governo". 

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