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decreto salvini e decisione del tribunale di bologna

Immigrati da iscrivere all'anagrafe. La risposta della Lega

I consiglieri della Lega replicano al Comunicato del Comune

Foto archivio agensir.it

“Una sentenza che rispettiamo, ma che sul piano politico non convince". Lo dicono i consiglieri della Lega che replicano al comunicato del Comune a seguito della decisione del tribunale di Bologna per permette l'iscrizione dei richiedenti asilo nel registro dell'anagrafe.

"La crociata ideologica sull’iscrizione dei richiedenti asilo all’anagrafe - prosegue il testo inviato dalla Lega - è chiaramente strumentale. I richiedenti asilo, infatti, hanno già diritto a tutte le prestazioni erogate sul territorio comunale dalla pubblica amministrazione e da soggetti privati (banche, assicurazioni, ecc). Chi poi ha diritto a rimanere in Italia deve poterlo fare, con tutte le possibilità di integrarsi. Chi questo diritto non ce l’ha, perché non gli è stato riconosciuto alcuno status dalle commissioni per il riconoscimento della protezione internazionale, deve tornare in patria. Non vorremmo che l’iscrizione all’anagrafe, quindi la residenza e naturalmente la possibilità di accedere alle liste degli alloggi popolari, fosse un escamotage, un modo surrettizio per ‘normalizzare’ la presenza nelle nostre città di stranieri di fatto irregolari".

"La verità è che il governo Conte bis - dicono ancora gli esponenti locali della Lega - anziché accelerare le espulsioni e perfezionare quanto disposto dalle norme, ha solo consentito che aumentassero gli sbarchi. Nel mese di gennaio 2019 erano sbarcati in Italia 202 migranti, nel 2020 sono 1.342. Nel febbraio 2019 erano 60, al 4 febbraio di quest’anno già 409. E la stragrande maggioranza di questi stranieri dichiara di provenire da paesi non in stato di guerra o con situazioni pericolose. Altro dato è che non c’è più la stessa attenzione dei media e dei vari ambienti immigrazionisti registrata durante il primo governo Conte. Non interessano i morti in mare, non indigna se si impedisce lo sbarco di stranieri da una nave Ong per non interferire con le elezioni. Nessuna inchiesta sul destino di queste persone. Ci si accontenta delle veline. Una situazione che non giova certamente al Paese e alle nostre comunità, né agli stranieri regolarmente presenti in Italia che lavorano e pagano le tasse. E che non giova neppure ai migranti irregolari che vanno a ingrossare le truppe della criminalità organizzata o vivono ghettizzati nel degrado. Chi ha interesse a incrementare gli arrivi in Italia? Una domanda che tutti dovrebbero porsi perché la questione sta tutta qui”.

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