Cesena
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lutto

In ricordo della prof Brandimarti

Scrive l'ex studente: "la ricordiamo con immenso affetto e le siamo grati per quello che ha fatto per noi e per come ci ha sempre seguiti, anche se non lo sapevamo. Prof di questa razza lasciano il segno in generazioni di studenti. E io oggi, visto che per mestiere scrivo, non posso non scriverlo. Grazie, cara prof"

La prof Brandimarti ci ha lasciato. Ce lo potevamo aspettare, vista l'età, 97 anni (cfr pezzo a fianco). Ma tutti noi, suoi studenti, abbiamo sempre saputo della tempra di quella donna che si può definire davvero d'altri tempi. La prof Brandimarti, che poi in seguito venne chiamata con il suo cognome Cellini e non più con quello del marito, era un'insegnante preparata, appassionata e molto severa.

Lo possiamo ricordare, e lo voglio fare per amore di verità: tanti la temevano. La Brandimarti, come la chiamavamo noi, era temuta se non da tutti, da quasi tutti.

Io l'ho avuta come insegnante un solo anno, ma ha lasciato un segno indelebile nella mia vita. Me la sono ritrovata davanti, alla cattedra al quinto anno all'allora Itc "Renato Serra", quando avremmo dovuto affrontare l'esame di maturità. 

La prof si fece intendere subito. Per chi aveva voglia di seguirla, non saremmo stati dietro a nessuno, neanche a quelli dei licei, in fatto di italiano e storia, le sue amate materie. E così avvenne sul serio. La preparazione che mi trasmise mi ha permesso di dialogare alla pari fino a oggi su quelle due materie anche con chi, tra familiari e amici, poteva vantare la frequenza del Classico o dello Scientifico. Ma il sottoscritto, grazie alla prof Brandimarti, non si è mai sentito da meno.

Ho incontrato di nuovo la prof molto più avanti nella vita. Mi fece sapere che mi leggeva, ormai in pensione da Ravenna, dalle colonne del Corriere Cesenate, e che mi seguiva sempre come se fossi ancora suo studente. E si stimava anche del suo ex studente, tanto che mi invitò a parlare a Ravenna davanti alle donne dei Convegni di Maria Cristina di Savoia che lei allora presiedeva, una decina di anni fa.

Allora ero presidente nazionale della Fisc, la Federazione italiana dei settimanali cattolici (circa 180 periodici). Nel presentarmi, la prof disse con chiarezza che ero stato un suo studente e io ci tenni a rimarcare, davanti al pubblico delle signore ravennati, che la prof per me aveva significato molto e che il suo insegnamento era stato per me molto prezioso non solo allora, ma anche nel resto della mia vita, all'università, nella professione e nell'esperienza istituzionale che a quel tempo portavo avanti. La passione per lo studio della letteratura, l'amore per la lettura, per i singoli autori e per la storia del nostro Paese me li ha insegnati lei su quei banchi di scuola, nella succursale di "Ragioneria" che aveva sede a palazzo Locatelli, in pieno centro storico a Cesena.

Come me, tutti noi della V G che si diplomò nel 1979 non dimentichiamo la prof Brandimarti. Anzi, la ricordiamo con immenso affetto e le siamo grati per quello che ha fatto per noi e per come ci ha sempre seguiti, anche se non lo sapevamo. Prof di questa razza lasciano il segno in generazioni di studenti. E io oggi, visto che per mestiere scrivo, non posso non scriverlo. Grazie, cara prof, lei ci ha voluto bene non con le sdolcinature, ma con i fatti, con il suo modo schietto di stare con noi. 

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