Influenza, in tanti bloccati a casa con la febbre

Sono quasi un milioni gli italiani costretti a casa dall'influenza di stagione negli sette giorni. Lo dice l'Istituto superiore di sanità e lo riporta il sito ansa.it in un pezzo di ieri pomeriggio. 

Che ci sia un'ondata ce ne siamo accorti tutti. Colleghi, amici e parenti, sono davvero molti quelli che avvertono i sintomi di raffreddore, tosse e febbre. 

"Ci siamo dimenticati com'era tre anni fa - dice subito il primario di pediatria dell'ospedale "Bufalini, Marcello Stella, raggiunto al telefono -. Lo scorso anno l'ondata ci fu a ottobre-novembre. Quest'anno si sta verificando adesso, da una decina di giorni. Si parla di influenza A e B e di virus respiratori sinciziali (vrs)".

Non ci sono bambini in condizioni gravi, assicura il primario, se non nella norma. "Permane la febbre anche per tanto tempo - prosegue Stella -. Anche per 15 giorni. In alcuni casi arriva anche a 40 gradi la temperatura. Il Covid, per esempio, si è espresso in forme meno evidenti di queste influenzali. Ci dobbiamo riabituare".

Per combattere questi virus non serve l'antibiotico. "Le condizioni, di solito, non sono preoccupanti - dice ancora il dottor Stella -. Le maestre si sono trovate con le classi decimate. La febbre spesso va via, ma poi ritorna. I bambini sotto l'anno di età fanno fatica a mangiare. In questi casi occorre farli bene molto e, se possibile, allattarli. Devono rimanere idratati". 

Questa situazione di difficoltà si registra in tutti gli ospedali della Romagna, continua Stella. Distinguere per sottotipi di influenza serve ai medici per capire in quali camere mettere i bambini, in modo che non si ammalino ulteriormente in ospedale.

Infine, conclude il primario, "le mamme devono sapere che è quello che c'è in giro ora, ma non c'è da preoccuparsi. L'importante è fare bere i bambini. I casi gravi, come detto, sono contenuti, ma la febbre dura più del Covid".

"Non la ricordavamo più. Il Covid e le mascherine l'avevano tenuta buona, ma i virus influenzali esistono ancora, niente di nuovo". Lo dice la pediatra cesenate di libera scelta Antonella Stazzoni, interpellata in argomento, che condivide quanto detto dal primario del "Bufalini".

"In ogni inverno, da quando molti anni fa ho iniziato a svolgere questa professione, sento ripetere: non è mai stata così cattiva. Febbre fino a 40, dolori muscolari, mal di testa, tosse che spacca. Tutto vero, ma di solito in 6-7 giorni tutto passa senza antibiotici", dice il medico.

Bisogna fare attenzione "ai bambini molto piccoli, sotto l’anno e ancor di più sotto i sei mesi. In questo caso bisogna contattare subito il proprio pediatra", dice la Stazzoni. Nei bimbi più grandi, che i genitori conoscono bene, il consiglio della pediatra "è di usare antipiretici, bere molto, riposo e rimedi per la tosse semplici. Solo se vedete segnali d’allarme come comportamento abbattuto anche quando la febbre scende o difficoltà respiratoria o dolore localizzato e persistente contattate il vostro pediatra".

Poi la raccomandazione ai genitori apprensivi. "Non iniziate antibiotici di vostra iniziativa e non correte in ambulatorio dopo poche ore di febbre. Le complicanze, se mai, si presentano dopo qualche giorno di febbre. Il vostro pediatra vi vedrà ogni volta che ci sarà necessità, ma non sovraccaricatelo di richieste improprie perchè in questo modo rischierà di non avere il tempo per individuare i veri problemi. Fidatevi se riterrà di non darvi farmaci inutili". Quindi il consiglio conclusivo: "Fare meglio con meno".