Femminismo contemporaneo
Ipazia libere donne: una nuova associazione per la tutela del femminile
Nata il mese scorso, l'associazione Ipazia ha già organizzato le prime iniziative in città lo scorso 8 marzo, giornata internazionale della donna. Tra le priorità: lotta al disegno di legge Pillon e difesa della legge 194/78 sull'interruzione volontaria di gravidanza.
L'associazione “Ipazia libere donne” si è costituita nel mese di febbraio a Cesena e ha scelta questo nome "in omaggio alla più grande scienziata e filosofa dell’antichità lapidata per la sua libertà di pensiero e di indipendenza" come recita una nota dell'associazione stessa.
"Siamo una associazione di donne di diverse età e provenienza, apartitica, che vuole manifestare la propria contrarietà al clima di oscurantismo e attacco ai diritti conquistati dalle donne dopo anni di dure battaglie. Vogliamo farlo con diversi strumenti per informare e sensibilizzare: documenti, convegni, manifestazioni ma anche incontri conviviali e di approfondimento culturale".
Tra le posizioni di Ipazia: la lotta ad un "disegno complessivo teso a ristabilire una società patriarcale e a smantellare alcuni capisaldi conquistati negli ultimi 50 anni"; lotta alla violenza di genere, stupri e femminicidi; discriminazioni sul lavoro e precarietà; ripensamento di un welfare inesistente che scarica sulle donne la cura di anziani e bambini; maggiore rappresentanza politica.
"Vogliamo un cambiamento culturale nella società e nella scuola che favorisca il riconoscimento della parità tra i sessi, del diritto al lavoro e all’autonomia economica delle donne" spiegano le fondatrici dell'associazione.
Tra i primi obiettivi che Ipazia si è posta a Cesena vi è il contrasto del disegno di legge del senatore leghista Pillon in materia di separazioni, affido condiviso dei minori, mantenimento diretto, bigenitorialita: "ddl che di fatto stravolge l’attuale diritto di famiglia, con il solo obiettivo di disincentivare le separazioni, facendo lievitare i tempi e i costi dell’iter burocratico e rendendole quasi impossibili per le coppie e le donne meno abbienti". Su questo tema l'associazione organizzerà presto un incontro pubblico.
Tra i propri punti qualificanti anche la difesa della legge 194/78, per il diritto all'interruzione volontaria di gravidanza, considerata "legge di fatto sempre più ostacolata da ripetuti tentativi di revisione e dal fatto che nelle strutture pubbliche il 70 per cento dei medici è obiettore di coscienza".
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