Cesena
stampa

 Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

Italia dimmi di sì, lo chiedono 361 minori stranieri a Cesena

Cesena inaugura il percorso per la cittadinanza onoraria ai minori stranieri, il 25 aprile 2024 la Festa della cittadinanza 

Italia dimmi di sì, lo chiedono 361 minori stranieri a Cesena

Un brillante, due occhi dolci e uno slogan “Italia, dimmi di sì”. È il frame conclusivo del video della campagna nazionale “Dalla parte giusta della storia”, promossa dalla Rete per la riforma della cittadinanza che rivendica il riconoscimento di oltre un milione di giovani nati e/o cresciuti in Italia. 

Al 1° gennaio sono 1689 i minori stranieri residenti a Cesena, di cui 1143 nati in città e 1301 nati in Italia. I minori di origine straniera che stanno frequentando le scuole medie cittadine sono in totale 361. Dopo l’azione apripista di Bologna, il Comune di Cesena, insieme a Gambettola, ha avviato un percorso per far sì che il Parlamento approvi una nuova legge sulla cittadinanza ai minori stranieri nel segno di una piena integrazione e della coesione sociale. Quale punto di approdo simbolico del percorso, il prossimo 25 aprile 2024, il Comune conferirà la cittadinanza onoraria ai minori di origine straniera nati in Italia o che hanno completato nel nostro Paese almeno un ciclo scolastico. 

Il percorso è stato inaugurato oggi, lunedì 20 novembre, Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, nell’Aula magna della biblioteca Malatestiana. 

Le premesse del progetto sono nella mozione del 6 ottobre 2022 a firma del Partito democratico e di Cesena 2024, approvata dal Consiglio Comunale, per l’istituzione della cittadinanza onoraria da conferire ai minori nati in Italia da genitori stranieri, regolarmente soggiornanti o nati all’estero, ma che hanno completato almeno un ciclo di studi. 

Il percorso è affiancato dal Centro interculturale, dal Centro di documentazione educativa, da Comunità accogliente e dal Centro Pace Cesena e punta a restituire quei diritti che invece spesso risultano loro negati, ai minori giunti dall’estero con le loro famiglie. Un percorso, ha sottolineato l’assessora per la Persona e per la Famiglia Carmelina Labruzzo, iniziato con il Comune di Gambettola, che si concluderà il prossimo 25 aprile con un Festa della cittadinanza, per stare “dalla parte giusta della storia”. 

Ovvero, ha spiegato l’attivista Deepika Salhan, quella di chi si batte per la riforma della legge 91 del 1992 ormai vecchia e anacronistica perché nata in un momento in cui si volevano proteggere i diritti dei figli degli italiani all’esterno, quando invece stava iniziando una controtendenza, quella dell’immigrazione, che oggi vede in Italia 5 milioni di persone di nazionalità diversa con quasi 1.5 milioni di figli e figlie nati su suolo italiano. “In base a quella vecchia legge – commenta Deepika con la forza della sua gioventù e della sua battaglia - il concetto di italianità è vecchio e determina identità, percorsi e destini di tanti giovani perché identifica i figli degli immigrati come figli di stranieri. Attualmente il 10 per cento degli studenti presenti nelle scuole italiane non ha cittadinanza italiana, il che definisce in toto ciò che quegli studenti possono o non posso fare. Rispetto ai loro amici italiani, questi giovani sono costretti a seguire percorsi diversi, esposti per questo a forme di razzismo e a ostacoli rispetto alla loro possibilità di emanciparsi. Rivendichiamo la necessita di una riforma della legge sul diritto cittadinanza, il nostro slogan è Cese-nati anche noi”. 

Cosa comporta non avere il diritto di cittadinanza? Lo racconta Haripriya Devi, attivista e italiana senza cittadinanza, 22 anni, nata nelle Mauritius e immigrata a Firenze all’età di 7 e quindi si sente a tutti gli effetti fiorentina, oggi al terzo anno di giurisprudenza, ma priva di cittadinanza grazie a un “buco” normativo per cui nel momento in cui i genitori hanno inoltrato la richiesta di cittadinanza, lei passava alla maggiore età e non ha potuto acquisire in automatico la cittadinanza insieme ai genitori, come sarebbe accaduto se fosse stata minorenne. Un paradosso che ha visto i suoi familiari a tutti gli effetti diventare cittadini italiani nel 2021 e nel 2022, rispettivamente mamma e babbo, e lei di fatto rimanere straniera.

“Quando ho appreso che non sarei stata cittadina anch’io con loro mi sono sentita cadere il mondo addosso - ha detto Haripriya -. Ho scelto giurisprudenza per battermi per i diritti di chi come me vive questa discriminazione. Chi vive l’esperienza che vivo io può subire un crollo psicologico, sente un senso inferiorità e va in crisi identità. La cittadinanza non si deve meritare, è un diritto e ci vuole più coraggio a stare qui a combattere che andare via”.

“Ringrazio Comunità accogliente per il lavoro che si sta facendo – ha detto il sindaco Enzo Lattuca -. A livello cittadino non abbiamo strumenti per agire sulle norme, ma vogliamo dare il nostro contributo per sensibilizzare a questa riforma e fare qualcosa di importante anche dal punto di vista pratico. A Cesena, città intorno ai 100 mila abitanti, il 10 per cento della popolazione è straniera. Da giugno 2019 a settembre 2022 a Cesena sono state rilasciate 905 cittadinanze, circa 300 all'anno. Potrebbero essere molte di più. La normativa non è accurata. Per un adolescente, il diritto di voto è importante così come quello di poter fare un viaggio di istruzione o una competizione sportiva o un concorso pubblico, attività precluse ai non cittadini. Sono aspetti concreti della vita di una persona, che tolgono opportunità. Per fortuna il nostro impianto giuridico ha avuto una evoluzione e non discrimina chi non è cittadino sul diritto alla salute, alla casa, all’istruzione. Oggi inauguriamo questo percorso, proseguiremo fino ad aprile quando si concluderà”. 

“Questo progetto non avrebbe senso se non fosse legato alle scuole – ha sottolineato l’assessore all’Inclusione Carlo Verona -. Come assessore all’Inclusione mi sono rapportato con le scuole attraverso le tante iniziative, da quelle del Centro per la pace a quelle contro la violenza sulle donne, la cittadinanza onoraria è uno stimolo per avere dei cittadini consapevoli”.

photo1700476019 (4)
photo1700476019 (5)
Creative Commons - attribuzione - condividi allo stesso modo
Italia dimmi di sì, lo chiedono 361 minori stranieri a Cesena
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti) disabilitato.

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento