Cesena
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Certificazione di lingua A2. Molte proseguono per la B1

Mamme immigrate a scuola di italiano: consegnati i diplomi

Per le mamme immigrate l'ingresso dei figli nella scuola italiana è un momento dolente. Non possono seguirli nei compiti e non riescono a dialogare con i docenti, costrette a farsi tradurre tutto dai bambini. A loro ha pensato il 3° Circolo didattico di Cesena, attivando i corsi di alfabetizzazione linguistica “Benvenute a scuole mamme”, partiti lo scorso autunno grazie alla collaborazione del Cpia di Forlì.

Foto Mauro Armuzzi

Per le mamme immigrate l'ingresso dei figli nella scuola italiana è un momento dolente. Non possono seguirli nei compiti e non riescono a dialogare con i docenti, costrette a farsi tradurre dai bambini. Tutto questo porta una grande frustrazione. A loro ha pensato il 3° Circolo didattico di Cesena, attivando i corsi di alfabetizzazione linguistica “Benvenute a scuole mamme”, partiti lo scorso autunno grazie alla collaborazione del Cpia di Forlì. L'obiettivo non è solo quello di favorire l'integrazione e l'inserimento sociale, ma anche di rendere le madri più a loro agio nel mondo della scuola. 

Stamattina alla presenza dei dirigenti scolastici Giuliana Marsico del Cpia di Forlì e Giuseppe Messina del 3° Circolo didattico, sono stati consegnati i primi diplomi, del corso di livello A2, a 14 corsiste: Yuri Baranov, Natalia Baranova, Cristina De Sa' Ana, Majdouline El Hadrami, Mahmudul Hasan Abm, Ananca Liliana Huamannaupa, Lubzana Kazi, Ruslana Kudryk, Naima Matlob, Shima Mondol, Eriona Osmani, Asime Ponik, Gnippy Tall, Kize Zehany.

Le partecipanti provengono dal Magreb, India, Pakistan, Bangladesh e Ucrania e hanno un'età compresa tra i 27 e i 35 anni. Al corso si sono aggregati anche qualche babbo e persone delle comunità straniere. Le lezioni si sono svolte nella sede delle scuole Carducci in contemporanea con quelle dei bambini, due o tre volte la settimana per un totale di 80 ore.

“I nostri pregiudizi ci fanno pensare che gli stranieri, soprattutto le donne, siano analfabeti, in realtà non è così: tra le partecipanti ci sono anche diverse laureate nei propri Paesi ─ racconta Angela Riceputi, responsabile del Piano triennale dell'offerta formativa del 3° Circolo didattico insieme a Marta Maria Teresa Zappatore ─. Molte di loro già lavorano anche se sono qui da pochi mesi e vogliono far parte della nostra società. Da sottolineare la determinazione di una ragazza che, nonostante la nascita di un bambino, non ha mai mancato una lezione. Ed è stato bello vedere come le diplomate abbiano voluto contribuire al momento di festa portando, di loro iniziativa, dolci per il buffet. A conferma che tra noi e loro sono tanti i punti di contatto”.

Al 3° Circolo didattico, dove la responsabile della commissione stranieri è Maria Luisa Villa, il problema è molto sentito in quanto gli alunni non italiani iscritti alle scuole dell'infanzia e primaria rappresentano ben 30 Paesi e l'80 per cento di loro è nato in Italia.

La docente del Cpia e tutor del corso Roberta Iacovelli informa che le diplomate frequentano attualmente il corso di livello superiore (B1). “Queste persone hanno deciso di uscire da quel mondo opaco dove si guarda e non si vede, dove si ode e non si può decifrare ─ afferma ─. Uscire dalla prigione linguistica è un avamposto per l'integrazione. Nei corsi al femminile, o con una forte impronta genitoriale, le similitudini sono più delle differenze. Perché tutti e tutte vogliono per i figli e la famiglia le stesse cose”.

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