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Poche edicole, il Comune vuole correre ai ripari

C'è l'intenzione di prendere in considerazione le domande presentate da soggetti non rientranti nei casi previsti nella norma

(foto: archivio Corriere Cesenate)

Dopo che nel Quartiere Borello ha chiuso i battenti l’ultima edicola, lo scorso novembre il Comune di Cesena, tramite un avviso pubblico, ha esortato i titolari degli esercizi operanti nel Quartiere a intraprendere l’attività di vendita di stampa quotidiana e periodica, anche al fine di soddisfare le esigenze degli abitanti.

Oggi l'ufficio stampa del Comune fa sapere che all’Avviso pubblico hanno risposto alcuni operatori che, nonostante l’interesse, non hanno tutti i requisiti previsti dalla normativa. Una proposta è stata presentata da un esercizio non compreso fra quelli indicati dal decreto legge, una seconda invece è a firma di un operatore che, pur essendo compreso, ha la disponibilità di una superficie dell’esercizio inferiore a quella indicata nella norma medesima.

“Negli ultimi anni a Cesena - commenta l’assessore allo Sviluppo economico Luca Ferrini - siamo passati da 24 edicole alle attuali 14, un dato triste che ci induce a prendere seri provvedimenti a vantaggio di un servizio fondamentale per tutti noi ma soprattutto per le persone più anziane, che non utilizzano internet e costituiscono una fascia importante della popolazione residente, di accedere al diritto di informazione sancito anche dalla nostra Costituzione. Per questa ragione, nell’ipotesi in cui non dovessero pervenire istanze da parte di operatori che possiedono tutte le caratteristiche, apriremo un’interlocuzione con tutti gli operatori interessati al nostro bando per fare in modo che a Borello, e nel caso anche in altri Quartieri, siano presenti attività di vendita di stampa quotidiana e periodica. Non possiamo permetterci di perdere questo servizio, che ha anche implicazioni non trascurabili di aggregazione e socialità”.

A questo proposito, attraverso una delibera, la Giunta comunale ha dato mandato al Settore Sviluppo economico affinché provveda alla pubblicazione di uno specifico avviso volto ad esplorare l’esistenza di manifestazioni di interesse sia da parte di operatori economici interessati all’apertura di punti di vendita di giornali e riviste esclusivi, sia da parte degli operatori economici interessati a intraprendere l’attività di vendita non esclusiva di giornali e riviste, prevedendo di prendere in considerazione le domande presentate da altri soggetti non rientranti nei casi previsti nella norma, solo nell’ipotesi in cui non dovessero pervenire istanze da parte di operatori che invece possiedono tutte le caratteristiche.

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