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PONTE MORANDI

Ponte Morandi, Casali: "Necessario un piano di verifica delle concessioni che il Comune ha in atto"

La gestione dei beni e servizi pubblici, delegata ai privati, è la strada intrapresa e che deve essere fortificata da un controllo municipale attento

Ponte Morandi, Casali: "Necessario un piano di verifica delle concessioni che il Comune ha in atto"

Il crollo del ponte Morandi a Genova potrebbe esser stato causato da "una serie di concause" e non solo dalla rottura di uno strallo. A sostenerlo è Roberto Ferrazza, presidente della commissione ispettiva istituita dal ministero delle Infrastruttura e dei Trasporti per fare luce sulle cause del crollo della campata centrale del ponte Morandi, il quale spiega come la struttura si sia prima piegata e dopo crollato su se stessa. Una spiegazione arrivata a seguito di un primo sopralluogo tra le macerie del viadotto rimasto per lunghi decenni simbolo del capoluogo ligure. Mentre ancora si indaga sulla dinamica del disastro, tutte le regioni italiane si interrogano sul da farsi. Anche a Cesena è stato subito aperto il dibattito rappresentato dal viadotto Kennedy, edificato in cemento armato negli anni Sessanta e deteriorato esternamente. Per la riqualificazione del ponte tuttavia, a seguito della tragedia genovese, il Comune di Cesena ha già messo a bilancio 1,5 milioni di euro.

Per Marco Casali, capogruppo di Libera Cesena, i fatti di Genova non devono rappresentare una semplice onda emotiva da sopportare fino a che il tempo non la cancella o la frastaglia. "Devono essere - scrive - un monito anche per la nostra comunità locale producendo effetti sulle politiche di gestione della nostra municipalità. E’ per questo che è necessario rivedere radicalmente l’attuale piano degli investimenti e stabilire come ordine di priorità quello della sicurezza nella sue diverse forme. Idrogeologica, sismica, stradale, ambientale. Ma non solo".

E’ necessario, prosegue Casali, attivare un piano di verifica straordinaria di tutte le concessioni che il Comune ha attualmente in atto e ciò per verificare se quelle regole, stabilite nella concessione, siano rispettate dai concessionari. "Anche questo rappresenta un monitoraggio fondamentale soprattutto per far capire che chi sta amministrando temporaneamente un bene pubblico lo sta facendo sotto il costante controllo della pubblica amministrazione che non è né sorda né cieca. La gestione dei beni e servizi pubblici, delegata ai privati, è la strada che abbiamo intrapreso e che deve essere fortificata da un controllo municipale attento, che sappia monitorare anche per non indurre in tentazioni il privato. Privato, libero di agire, ma nel rispetto dei vincoli. Il controllo  delle concessioni fortifica il ruolo pubblico del buon padre di famiglia che ti lascia correre senza che tu faccia male agli a te ma soprattutto agli altri (cioè a noi). Ecco, forse meglio delle mirabolanti rinazionalizzazioni stile venezuelano, serve semplicemente questo, che non è poco, ma raggiungibile".

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