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Pug, Cesena siamo noi chiede più condivisione

Il Piano urbanistico generale è stato votato nel corso del Consiglio Comunale del 7 aprile 

Pug, Cesena siamo noi chiede più condivisione

Sull’adozione del Piano urbanistico generale, Cesena siamo noi fa sapere con un comunicato stampa di aver "votato contrariamente sia per il metodo, per la mancata reale partecipazione e condivisione, sia per il merito in quanto negativo sul profilo di consumo del suolo e conseguenti ripercussioni sul territorio.

Cesena siamo noi - si legge nella nota - già a settembre in sede di assunzione della proposta, si era soffermata in particolare su alcuni aspetti, procedurale avendo la Giunta deciso di assumerlo in sede di Consiglio comunale (con l'immediata salvaguardia) che di metodo partecipativo; avevamo altresì sviluppato una riflessione sul territorio rurale, considerando che il Comune di Cesena è uno dei più estesi della regione e che la sua popolazione è residente in buona parte fuori dal centro urbano di Cesena pur non avendo correlazioni con l'attività agricola".

"Il sindaco Lattuca e la sua Giunta potevano o meglio dovevano assumere il Pug in Giunta - si ribadisce nel documento - in modo da permetterne la maturazione senza andare a bloccare di fatto l'edilizia in questo anno di elaborazione. Il PD ha la maggioranza in Consiglio Comunale, pertanto di fatto è espressione palese del Sindaco e far passare l'assunzione in Consiglio Comunale è pura demagogia".

"All’evidenza dello strumento urbanistico che si è votato durante il Consiglio del 7 aprile, possiamo ribadire che è stato molto grave la scelta iniziale di assunzione del PUG in Consiglio Comunale, obbligando tutti ad entrare nella logica della salvaguardia senza aver condiviso preventivamente le norme, che sono la parte applicativa del piano e che incidono sulle trasformazioni del territorio".

"Ricordiamo - aggiunge Cesena siamo noi -  che la stesura finale delle norme non è mai passata in commissione urbanistica e, alla luce della quantità di osservazioni che il Comune ha ricevuto, ma anche delle significative modifiche che è stato costretto a proporre, possiamo dire che quelle norme sono state costruite con un livello di elaborazione insufficiente e non attento alle peculiarità e alle istanze del territorio. Sta di fatto che le norme, così redatte, sono di difficile comprensione, lettura e interpretazione. La loro frammentazione in continui rimandi non facilita la loro applicazione. Rimaniamo convinti che la scelta più coerente e giusta da fare sarebbe stata l’assunzione in Giunta, che avrebbe permesso, per tutta la durata della pubblicazione, ancora un tempo di approfondimento e diffusione dei contenuti, contestualmente alla presentazione delle osservazioni, e al di fuori del regime di salvaguardia".

"Pur riconoscendo - conclude il documento - che una parte delle nostre osservazioni - tra l'altro simili a quelle avanzate dagli Ordini professionali - hanno avuto una accoglienza favorevole da parte dell’Amministrazione, ma considerato che il Pug è, a nostro avviso, forse l’atto più rilevante di questa legislatura perché ha a che fare con le trasformazioni fisiche del territorio e incide sulla gran parte dei cittadini, e che sarà lo strumento principale del governo urbano almeno per i prossimi 10/15 anni (si pensi che il PRG2000 doveva durare 10 anni, mentre è in vigore da 22 anni), sarebbe stato opportuno avere più tempo a disposizione per la sua elaborazione".

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