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Urbanistica

Piano urbanistico generale di Cesena-Montiano, alcune precisazioni

L'assessore Cristina Mazzoni risponde alle domande più ricorrenti

Piano urbanistico generale di Cesena-Montiano, alcune precisazioni

Prosegue, da parte dell’Amministrazione comunale, l’attività di divulgazione dei contenuti del Piano urbanistico generale di Cesena-Montiano che coinvolge cittadini e portatori di interesse. La fase delle osservazioni al Piano assunto dal Consiglio comunale consente a tutti coloro che ne manifestano interesse a contribuire al miglioramento del Piano e a segnalare eventuali particolari situazioni da approfondire.

A maggio 2020 era stato pubblicato un questionario cui hanno riposto oltre 1600 persone e da settembre 2020 fino alla primavera del 2021 sono stati proposti diversi momenti di confronto per la costruzione della strategia generale: 2 incontri pubblici, 6 focus group, 6 laboratori tematici, 2 incontri con associazioni e sindacati, 15 commissioni consiliari, per un totale di 400 presenze complessive delle cittadine e dei cittadini che hanno partecipato ai tredici incontri semi-strutturati.

Quando avverrà la decadenza delle pratiche prive di inizio lavori? “La decadenza delle autorizzazioni già rilasciate per le quali non sono stati avviati i lavori avverrà al momento in cui il Piano sarà approvato - precisa l'assessore alla Programmazione urbanistica Cristina Mazzoni -. Fino a questa data i lavori già autorizzati al momento in cui il Piano è stato assunto potranno essere avviati secondo i termini indicati nei relativi titoli autorizzatori, e proseguire. Dal momento in cui il Piano entrerà in salvaguardia ogni richiesta edilizia non ancora evasa e tutte quelle che perverranno saranno esaminate in coerenza sia con il vecchio Piano che con quello assunto. Nel caso in cui si rilevino elementi di contrasto con il nuovo Piano le richieste verranno sospese e non respinte. I cittadini potranno quindi decidere se proporre osservazioni qualora ritengano che le nuove norme possano essere migliorate /modificate e quindi attendere l’approvazione del nuovo Piano oppure modificare fin da subito il progetto. L’attività di presentazione di nuove pratiche edilizie non è dunque stata rallentata con l’assunzione del nuovo piano: dal 26 ottobre – data di effettività delle misure di salvaguardia – sono state presentate 357 pratiche che riguardano interventi su fabbricati esistenti e 18 pratiche per nuove costruzioni”.

Come cambiano le norme tra Piano regolatore e Piano urbanistico generale? “Le norme sono mutate perché il nuovo Piano urbanistico generale è sostanzialmente molto diverso dal Piano regolatore ed è diverso anche l’approccio alla progettazione del nuovo strumento - prosegue l'assessore -. Il “piano regolatore” è un piano conformativo, mentre il nuovo Pug no. Quale il significato di questo termine? Il piano regolatore suddivide il territorio comunale in zone specificando per ciascuna nel dettaglio tutti i parametri che ne definiscono le condizioni di edificabilità, ovvero quanto si può e se si può edificare. Per le zone in cui sono previsti interventi pubblici finalizzati alla creazione di strutture per servizi (scuole, impianti sportivi, aree verdi, parcheggi), alla individuazione dell’area corrisponde anche l’imposizione di un vincolo che consente l’espropriazione al momento in cui il Comune ne programma la costruzione. L’approccio alla trasformazione anche nelle parti della città già urbanizzata è fondato dal punto di vista quantitativo, con l’applicazione di un indice edificatorio pressoché uguale in tutte le parti di città. La città esistente è trattata in modo uniforme, senza guardare alle specificità, anche perché l’attenzione maggiore è concentrata sull’espansione”.

“Il nuovo piano, secondo la nuova legge, non prevede aree di espansione e non indica nuove aree per servizi pubblici imponendo dei vincoli acquisitivi come faceva il Prg. Ed ecco che perciò si dice che il piano non è conformativo. Il nuovo Piano presta attenzione maggiore alla trasformazione della città esistente, tenendo conto delle specificità di quartieri e frazioni, ognuna diversa per densità, per tipologie edilizie, per presenza di verde, spazi pubblici etc. Non esiste più un indice quantitativo, perché il Pug richiede più attenzione alla qualità degli interventi che andranno definiti attraverso la progettazione. Chiaramente questo approccio porta alla scrittura di norme molto diverse da quelle previste dal piano regolatore: assume molta importanza il progetto nei suoi aspetti qualitativi ed assume più importanza la relazione fra progettista, committente ed Amministrazione. Tutti i soggetti coinvolti nei processi edilizi e urbani saranno chiamati a seguire 'regole' che vanno oltre alla quantità del costruito e che richiedono progetti orientati alla rigenerazione in termini di qualità urbana, ambientale, edilizia ed energetica”. 

 

 

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