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Scuola grande dell'infima conoscenza. Al via il secondo corso con Chiara Guidi e Vito Matera

Al teatro Comandini. Il corso è gratuito e la scadenza per le iscrizioni è fissata al prossimo 15 gennaio. "Le preposizioni come chiave delle nostre relazioni", dice la Guidi

Un'immagine della precedente edizione. Foto Nicolò Gialain

"La Scuola grande - dice Chiara Guidi, a colloquio in redazione - è un'iniziativa che ci permette di lavorare a contatto con gli adolescenti dai 14 ai 19 anni. Si tratta di un'esperienza con la quale desideriamo interrogare la realtà attraverso esercizi che coinvolgono il corpo, la voce, le luci e i suoni. Sperimenteremo come sul palcoscenico tutto diventi più visibile e scopriremo che ogni cosa può svelare una o più storie a seconda di come viene toccata".

Il teatro come linguaggio. Questo è l'obiettivo di Chiara Guidi e di Vito Matera, esponenti di Societas che organizza, per 15 partecipanti, questi incontri al teatro Comandini, ogni martedì, dalle 14,30 alle 16,30, a cadenza settimanale, per un totale di 30 ore, a partire dal 13 febbraio. Il corso è gratuito e la scadenza per le iscrizioni è fissata al prossimo 15 gennaio.

Si tratta della seconda edizione del progetto. Il precedente andò in scena durante la pandemia, allo Sferisterio, nell'estate del 2020. "Andare oltre l'apparenza - dice la Guidi -. Questo uno dei nostri scopi. Fermarsi e, attraverso lo sguardo, entrare in quello che si vede, oltre quello che si vede, per dare voce alle percezioni".

L'esperienza di quest'anno si focalizzerà su una porta. "Si aprirà? - prosegue la Guidi -. Rimarrà chiusa? Si tratta di esercizi drammatici. Vogliamo che si apra questa porta? Al di là di esse si ode una voce? Crea un'attesa? Di fronte a quella porta vedremo dove ci condurrà la nostra immaginazione e pian piano tesseremo i fili di una storia che mostreremo a un pubblico".

Dalla visione di un oggetto, vedere e capire se stessi. "Non vederne solo l'uso - chiarisce Chiara Guidi -. Noi vorremmo fermarci e sostare. Pensare. Il contrario di quello che in genere si fa oggi, visto che si va sempre di fretta. Da qui potrebbe derivare il grande malessere dei giovani di oggi. Spesso hanno ragione: si vive male. Si sentono come corpi estranei di questa società. Per questo motivo soffrono".

Gli esercizi che verranno proposto "sono artifici - specifica la Guidi - che si ispirano alle preposizioni, la chiave delle nostre relazioni. Di, per, con, del, nel, sopra, sotto e via dicendo. Dicono per coso, per chi, con chi, per quale motivazione... Preposizioni come accenti per esprimere il valore di ogni singolare intenzione".

Una Scuola grande, della infima conoscenza. In che senso? "Nel senso che vive in un pozzo profondo, in basso, per avvicinare cose, questioni, che non sono mai state avvicinate e non sembrano predisposte a esserlo - risponde la Guidi -. Un modo per creare una rete di interazioni, così da sperimentare l'essere stranieri a noi stessi. Con l'ascolto, non è possibile vedersi isolati. Si è sempre sovrapposti".

In definitiva, un'esperienza nuova, inedita, da provare, a piccoli gruppi. Da sperimentare, appunto. "Una presa di coscienza - conclude la Guidi - per attirare nuove correlazioni" e per fare uscire i giovani allo scoperto e renderli protagonisti della loro vita. 

Per informazioni: atti@societas.es oppure tel. 331.1206028 / 0547.25566

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