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Confartigianato Manifattura Cesena

Settore meccanico, la crisi si sente ma meno che altrove

Meccanica e manifattura: l’artigianato tiene, sia pure con cali di fatturato peraltro gestibili, nell’ordine del 15-20 per cento, stando a una ricognizione di Confartigianato su un campione di imprese del settore

Nella foto il presidente Meccanica e Subfornitura Confartigianato Mario Picone

Meccanica e manifattura: l’artigianato tiene, sia pure con cali di fatturato peraltro gestibili, nell’ordine del 15-20 per cento, stando a una ricognizione di Confartigianato su un campione di imprese del settore.

Lo rimarca Mario Picone, socio titolare dell’impresa Meccanica 2000, presidente regionale di Meccanica e Subfornitura e presidente di Confartigianato Manifattura Cesena per il mandato 2019-2022. La categoria associa 350 imprese nel territorio comprensoriale.

“La nostra categoria è formata da imprese composite: stiamo stati chiusi pochi giorni nel lockdown – afferma Picone – e abbiamo avviato il lavoro presto, ricorrendo alla cassa integrazione e mantenendo i livelli occupazionali: la ripartenza è stata nel complesso abbastanza positiva, anche se l’emergenza economica scaturita dalla pandemia, in una  nuova fase di recrudescenza, si riflette sul nostro lavoro con una inevitabile diminuzione delle commesse. Per l’innovazione, dopo il buon risultato raggiunto con Impresa 4.0, bisogna intercettare nuove forme di agevolazioni, per supportare la necessità di innovazione richiesta dalle imprese. In tempo di Covid-19 è necessario presidiare i mercati interni ed esteri in maniera nuova, offrendo un’immagine delle nostre aziende in linea con le aspettative attuali di mercato”.
“Dobbiamo resistere in questi mesi che restano di convivenza col covid – prosegue Picone – e continuare a investire in innovazione e tecnologia, implementare e trasmettere la cultura della trasformazione digitale a tutta la filiera, favorire la creazione di reti d’impresa, orientare le imprese all’internazionalizzazione. Il settore ha bisogno, per supportare la crescita, di manodopera specializzata e quindi servono servono giovani con profili significativi”.

”La produzione manifatturiera italiana – mette in luce il presidente Picone – vanta successi in tutto il mondo grazie alla sua elevata vocazione artigiana: nelle imprese artigiane della manifattura lavorano un quarto degli occupati del settore e il 34,8 per cento del totale degli addetti dell’artigianato. Anche nel nostro territorio ci sono piccole imprese della manifattura protagoniste sui mercati esteri. Il peso dell’export diretto delle micro e piccole imprese italiane vale 3,5 per cento punti di Pil, il doppio della media Ue”.

Fonte: Comunicato stampa
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