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burocrazia e cittadini

Telecamere ai semafori: multe e una storia infinita

Una storiella poco natalizia, ma reale

Foto d'archivio Corriere Cesenate

È da un po’ di tempo che il mio amico Pino non mi racconta una sua avventura. Anche perché era da un bel po’ che non lo incontravo. L’occasione è venuta da questo Natale. La faccio breve, spero.

Partiamo dai fatti. La vicenda non è prettamente natalizia, ma è reale, anche se può apparire surreale. Da qualche mese in città sono state installate delle nuove telecamere in corrispondenza di alcuni semafori. Due, tra questi incroci, sono stati un’autentica mannaia sui frequentatori della strada. E il Comune deve di certo aver fatto cassa. Le lamentele si sono sprecate, ma non sembra che sia cambiato granchè. Mi riferisco al semaforo tra corso Cavour e la via Emilia, in quel tratto viale Bovio poi Oberdan (in direzione di Rimini) e il tratto della stessa via Emilia, viale Marconi, per andare verso il mare, sotto il seminario.

Che mi ha detto il mio amico Pino? “Anche noi in famiglia – racconta demoralizzato– ci siamo cascati. Prima abbiamo riso degli amici che avevano beccato non so più quante multe. Poi le stesse multe sono arrivate a casa nostra: prima una e poi due. Che si fa in questi casi? Si paga al volo per due motivi: uno per avere un po’ di sconto, l’altro per non dimenticarsi”.

Così è stato per Pino. La prima multa è arrivata in pieno agosto e la seconda a settembre. Infrazioni compiute una il 24 luglio e l’altra il 28 dello stesso mese. Già, perchè così uno aveva imparato la lezione grazie alla multa che non era stata recapitata... il mese dopo. Ma tant’è. Così va il mondo che vive sul burocratese e su leggi e leggine che tutti devono conoscere perché ignorantia legis non excusat. Vuoi mettere il rapporto stato-cittadino-suddito?

È finita così?, chiedo ingenuo. “È solo l’inizio di una telenovela”, mi risponde Pino. I punti che fine fanno? Sono due in questo caso così grave, cioè l’avere superato la riga bianca con lo scooter e avere atteso con diligenza il verde per attraversare l’incrocio. Vuoi mettere il pericolo?"

“I punti ce li siamo dimenticati, memori di una norma che in caso di silenzio li assegnava (noi pensavamo che li assegnasse ancora) al proprietario del veicolo. Silenzio assenso, come funziona spesso e come molti, erroneamente, ancora credono e pensano, sbagliando. Riguardando quasi per caso il verbale capitatomi sotto mano, ho letto che c’erano 60 giorni di tempo per consegnare una dichiarazione al comando della Municipale per dire chi guidava il veicolo. Vado di fretta e presento la dichiarazione. Prima per quella del 28 luglio, poi mi ricordo che c’era anche la multa del 24 di cui si era interessato mio figlio. Torno due giorni dopo e presento un’uguale dichiarazione di colpevolezza”.

“Tutto a posto?”, chiedo all’agente in servizio, una gentile signora che mi pare si faccia in quattro per me - prosegue Pino nel racconto -. “Tutto a posto”, mi viene risposto e mi viene rilasciata una copia della dichiarazione presentata con tanto di timbro di accettazione. Pensavo fosse finita lì, come mi avevano detto allo sportello della Municipale. Invece che succede?”.

Che succede? “Lunedì scorso, nell’imminenza del Natale – prosegue Pino - mentre ridevamo di nostri amici che si erano beccati multe sulle multe, mi arriva una raccomandata con un verbale da 308 euro e spiccioli. C’è lo sconto se paghi subito, ma sono sempre 220,90, mica roba da ridere. Un bel regalo per le feste, è il caso di dirlo. E per quale motivo?, mi chiedo. Non lo so proprio. Ho fatto tutto quello che dovevo fare. Ho le ricevute in mano”.

“Il giorno dopo vado alla sede della Municipale – dice ancora il mio amico che non sa se ridere o piangere – tutto speranzoso. Tanto ho l'ok ricevuto dagli addetti allo sportello e il timbro sulle mie copie. Invece che scopro da chi mi dice subito che non ha tempo da perdere visto che è Natale?… No, perché io ne ho di tempo da perdere e ho anche una multa in mano da 308 euro. Pazzesco. Tento di rimanere calmo, ma non è facile. Scopro che, dopo non poche ricerche sul computer, una delle due dichiarazioni è stata presentata oltre i 60 previsti dalla legge”.

“Non ho parole. Ho consegnato quello che dovevo, dico - precisa nel suo lungo e dettagliato racconto il mio amico Pino -. Cosa ho fatto di male per meritare una multa da 308 euro? A me pare un’esagerazione pazzesca su una multa iniziale da poco più di 50 euro e mi pare di essere stato trattato da numero, non da cittadino. Perché quando ho presentato la seconda dichiarazione chi era allo sportello non mi ha detto nulla, anzi mi ha rassicurato dicendo che era tutto in regola? E poi, una multa della multa, su una multa che è una spiata bella e buona e un comportamento che non costituisce pericolo per nessuno. Una multa di quelle di cui si sente parlare quando vai a buttare la spazzatura. Sai che adesso ho paura di sbagliare cassonetto e mi guardo alle spalle con il timore di essere arrestato?”.

“Ho anche interpellato qualcuno ben informato, pensando mi potesse dare una mano – conclude Pino sconsolato -. La risposta è stata disarmante: è l’art. 126 bis del codice della strada. Legge dello stato. Dai, scusa, non lo sai? L’art. 126 bis… quello che se non lo osservi ti becchi una multa da 308 euro…  e tanti auguri di Buon Natale”.

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