Cesena
stampa

Commissario regionale

Un romagnolo ai vertici della sanità calabrese

Il 76enne Giuseppe Zuccatelli è stato nominato dal Governo commissario alla sanità nella punta dello stivale al posto del generale dei Carabinieri Saverio Cotticelli. Non senza strascichi polemici che potrebbero mettere in discussione la sua nomina

Giuseppe Zuccatelli nel 2017, con l'allora sindaco Paolo Lucchi

Un romagnolo ai vertici della sanità calabrese. Non senza strascichi polemici. Si tratta del 76enne Giuseppe Zuccatelli, da pochi giorni nominato dal Governo come commissario alla sanità nella punta dello stivale al posto del generale dei Carabinieri Saverio Cotticelli.

Medico, dirigente sanitario, attivista politico, Zuccatelli è un volto assai noto a Cesena. Ferrarese di nascita, ma cesenate d’adozione, ha diretto l’allora Ausl cesenate dal luglio del 1994 al marzo 2002.

Da sempre strenuo difensore della sanità pubblica, ai vertici dell’Ausl locale definiva quella cesenate “l’anticamera del Paradiso” (in termini di organizzazione, non certo come destinazione dei pazienti). Fautore della necessità di riorganizzare le competenze delle Usl in una ottica di “mozzo e raggio” (Hub and spoke), ai vertici della sanità cesenate si mostrò favorevole al progetto di collaborazione di “area vasta”, pur non ritenendo utile, al tempo, un’unica Ausl Romagnola.

Specializzato in Igiene e medicina preventiva, ha passato buona parte della propria carriera in ruoli dirigenziali. Dopo Cesena ha diretto l’Ars marchigiana, avuto ruoli da commissario in Campania e in Abruzzo, diretto l’Istituto nazionale per il ricovero e la cura degli anziani e presieduto l’Agenzia nazionale per i Servizi sanitari regionali. Negli ultimi tempi era approdato in Calabria come commissario all’Azienda ospedaliera universitaria di Catanzaro, prima dell’ultimo ruolo di commissario regionale.

L’incarico a Zuccatelli è arrivato a seguito dell’indignazione del Governo per una dichiarazione alla Rai del precedente commissario Cotticelli, ignaro di dover essere lui a dover redigere il piano per la gestione dell’emergenza Covid in Calabria. Una gaffe, se così si può definire, cui è seguita a ruota una figuraccia del commissario entrante. In un video del maggio scorso, infatti, Zuccatelli afferma di ritenere inutili le mascherine, preferendo il distanziamento. Anche perché, a sua detta: “per beccarsi il virus […] servono 15 minuti con la lingua in bocca”.

Affermazioni rettificate dallo stesso commissario che in una nota stampa ha parlato di “affermazioni errate, estrapolate impropriamente da una conversazione privata, che risalgono al primo periodo della diffusione del contagio”. Aggiungendo come “l’esperienza di questi mesi ci ha insegnato che si tratta di un virus per molti versi ancora sconosciuto per evoluzione e modalità di diffusione. Le conoscenze si sono consolidate nel corso dei mesi, in accordo con gli studi scientifici condotti”.

Il ministro della Salute Roberto Speranza ha rinnovato pubblicamente la propria fiducia in Zuccatelli, pur giudicando “inopportuno” il video, dicendo che “trent’anni di curriculum non si possono cancellare”.

Il medico cesenate è politicamente molto vicino al ministro della Salute. Dopo essere stato eletto in Consiglio comunale con il Pd nel 2014 (298 preferenze personali, 14esimo su 15 eletti nel gruppo), nel febbraio 2017 Zuccatelli lasciò il partito in disaccordo con l’allora segretario Matteo Renzi, per costituire il mese seguente il gruppo consiliare “Articolo 1 – Movimento dei Democratici e dei Progressisti”, espressione locale della forza politica di Bersani, D’Alema, Speranza e altri fuoriusciti a livello nazionale da Pd e Sinistra italiana. Un addio al Pd che era nell’aria da tempo per il consigliere, basti pensare al suo impegno sul fronte del No al referendum costituzionale di fine 2016, in contrasto con la linea del partito.

Nell’autunno del 2017 in Consiglio comunale Zuccatelli votò convintamente l’Ordine del giorno proposto da ben 19 consiglieri per ringraziare papa Francesco della sua visita a Cesena. Il consigliere applaudì alla scelta del pontefice di “schierarsi, come Gesù, a fianco dei poveri” oltre ai suoi interventi in tema di lavoro: “ha preso posizione contro gli appalti al massimo ribasso, che mortificano i lavoratori, e si è scagliato contro la precarietà. Questo pontefice è una grazia di Dio, in un momento in cui l'Europa sta perdendo radicamento rispetto a dove veniamo e dove andiamo”.

Candidato di lì a poco all’uninominale della Camera dei deputati alle elezioni politiche del 2018, in lista con Liberi e uguali (Sinistra italiana, Mdp Articolo 1, Possibile con Grasso), raccolse il 3,17 per cento di preferenze (5.187 voti) nel collegio di Cesena.

Zuccatelli ora si troverà a gestire importanti risorse per rimettere in carreggiata la sanità calabrese, messa a dura prova non solo e non tanto dal Covid-19, ma da oltre un decennio di commissariamenti e paurosi disavanzi di bilancio. Tutto questo se riuscirà a resistere alle polemiche scoppiate ieri dopo la divulgazione del video con le sue opinioni sulle mascherine e la diffusione del contagio.

Creative Commons - attribuzione - condividi allo stesso modo
Un romagnolo ai vertici della sanità calabrese
  • Attualmente 0 su 5 Stelle.
  • 1
  • 2
  • 3
  • 4
  • 5
Votazione: 0/5 (0 somma dei voti) disabilitato.

Grazie per il tuo voto!

Hai già votato per questa pagina, puoi votarla solo una volta!

Il tuo voto è cambiato, grazie mille!

Log in o crea un account per votare questa pagina.

Non sei abilitato all'invio del commento.

Effettua il Login per poter inviare un commento