Cesenatico
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Impianto galleggiante

Hub energetico in mare, Comune preoccupato per i pescatori

Inviate le osservazioni alla Regione in merito al progetto "Agnes Romagna 1 e 2"

(pixabay.com)

Il Comune di Cesenatico, con una comunicazione congiunta del settore Sviluppo del territorio e del sindaco Matteo Gozzoli, ha inviato ieri, come altri Comuni rivieraschi, le sue osservazioni alla Regione in merito alla creazione del nuovo hub energetico con impianto eolico e fotovoltaico galleggiante proposto dalla società Energy Wind.

Il progetto "Agnes Romagna 1 e 2" prevede l’installazione di un nuovo hub energetico localizzato sia a mare sia a terra. La parte marina si sviluppa nel tratto antistante la costa emiliano-romagnola (tra i 23 e i 43 chilometri circa dal litorale) con un’occupazione complessiva dello spazio marittimo di circa 387 chilometri quadrati. La parte terrestre si sviluppa interamente nel Comune di Ravenna.   

"La posizione dell'amministrazione - si legge in una nota inviata alla stampa - parte del presupposto che la transizione ecologica sia una delle priorità dell'agenda di questi anni e che la creazione di energia a basso impatto sia uno dei passi cruciali per poter viaggiare vero un futuro sostenibile. Questo però deve essere perseguito senza ricadute penalizzante per il comparto della pesca con un'attenzione particolare per quella a strascico. Solo a Cesenatico, il settore coinvolge circa 80 imbarcazioni con più di 200 addetti, oltre all’indotto rappresentato da cantieri e officine navali, operatori della lavorazione del pescato e attività di ristorazione".

Per il Comune di Cesenatico, in particolare, "servono corridoi navigabili e liberamente fruibili per le attività di pesca, commerciale, sportiva, diporto. Diversamente da quanto previsto, si richiede che venga consentita la navigazione e l’attività di pesca, comprese la pesca a strascico e l’acquacoltura, anche nella zona di mare compresa tra i due impianti, "Romagna 1" e "Romagna 2". Tale possibilità risponderebbe anche alla necessità di rendere più rapide e sicure manovre di avvicinamento e di rientro delle imbarcazioni verso la costa evitando inutili e poco opportuni prolungamenti delle rotte".

Viene anche richiesto "che gli elettrodotti vengano interrati ad una profondità superiore a 2 metri, misura che consentirà lo svolgimento delle attività di pesca in traino in sicurezza e senza il rischio di arrecare danni agli impianti posati".

Il Comune fa inoltre presente che, "anche se consentito il transito nell’area di interdizione, rimarrà il problema dell’interferenza dei campi elettromagnetici con radar delle imbarcazioni e la difficoltà a reperire la copertura assicurativa in caso di sinistri. Qualora vengano fornite le giuste coperture assicurative, i costi assicurativi aumenterebbero notevolmente. Pertanto si richiede che venga fornito da parte della società proponente il progetto, nei confronti delle attività di pesca, un sostegno per la copertura dei costi assicurativi aggiuntivi che si dovessero determinare per le attività di pesca che opereranno all'interno dei parchi eolici.

"Speriamo che le nostre osservazioni trovino ascolto e che si possa arrivare a una discussione costruttiva partendo da questi punti che riteniamo fondamentali", dicono dall'Amministrazione comunale.

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