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Stavoltavoto.eu: alleanza tra giovani e Parlamento per le elezioni 2019

In vista del voto per il rinnovo dell'Assemblea di Strasburgo (maggio del prossimo anno) si punta alla capacità dei giovani di trasmettere la passione e l'impegno democratico in una Unione che produce risultati concreti nella vita dei cittadini. Una scommessa controcorrente

Foto agensir.it

Si chiamano Victoire, Eugenio, Martina, Lucrezia: quattro dei tanti volti giovani già attivi nella campagna elettorale che il Parlamento europeo – Ufficio per l’Italia ha scelto di percorrere in vista delle elezioni europee del 26 maggio 2019. Hanno tra i venti e i trent’anni e si sono impegnati a convincere i propri coetanei ad andare a votare. Perché sarà un voto difficile, all’indomani del distacco della Gran Bretagna dall’Unione europea (29 marzo 2019) e perché sta spazzando in Europa un vento nazionalistico che mette in discussione l’idea più evidente del mondo: che l’unione fa la forza. Il Parlamento europeo ha allora deciso di scommettere sui giovani e convogliare lì le sue forze e le sue attenzioni per trasformare gli oltre 50 milioni di giovani 18-30enni dell’Ue in un “esercito armato di matita elettorale”.

Coinvolgere e convincere. La strada scelta è quella del contagio, lo strumento la rete: i giovani dovranno coinvolgere e convincere a colpi di click i loro coetanei ad andare a votare, cioè esercitare il diritto e dovere di cui ha il privilegio chi vive in Europa. Liberi di scegliere chi vogliono, ovviamente, purché votino. Stavoltavoto.eu, per chi è in Italia, è la piattaforma attivata a questo scopo. Lì ci si registra e da lì ci si muove per contattare i propri amici e conoscenti. Li si chiami come si vuole, attivisti, recruters, influencer, testimonial, in Italia sono già 8.971 alla fine di ottobre; 76.299 in tutta Europa. L’Italia è il secondo Paese più attivo per ora nella campagna, dopo la Germania.L’impresa di convincere a votare, stando ai dati in calo della partecipazione alle elezioni europee, va controcorrente.Il profilo di chi comunque vi si è già buttato a capofitto racconta di giovani che sono già figli dell’Europa per quello che studiano o per l’esperienza vissuta all’estero con l’Erasmus, che ha fatto sperimentare sulla loro pelle la bellezza e la ricchezza dell’aprire la mente e gli occhi su contesti culturali nuovi e diversi. Ad esempio Victoire: è francese, vive a Roma, si è laureata in scienze politiche a Parigi. Dice candidamente: “la mia vita senza l’Ue non sarebbe così oggi” perché l’Erasmus ha allargato gli orizzonti e le ha fatto incontrare la persona che ora ama. Martina, 22 anni, studentessa di relazioni internazionali: “non si può criticare l’Europa se non ci si è messi in prima linea votando”. Lucrezia, 25 anni, studia anche lei, non ha votato nel 2014 e ora vuole “rimediare”, convincendo altri a partecipare. Cosa non facile.

“Ci stiamo attrezzando”. “Brexit ha mostrato che distrarsi non aiuta”, spiega Valeria Fiore, responsabile dell’Ufficio di collegamento del Parlamento Ue in Italia. Se la Gran Bretagna sta salutando l’Ue, è proprio perché i giovani non sono andati alle urne e hanno lasciato ad altri la decisione del proprio futuro. Il popolo di tre milioni di giovani europei che hanno vissuto l’esperienza Erasmus o gli studenti universitari non sono difficili da convincere. Il problema sono tutti gli altri. Però “ci stiamo attrezzando per raggiungere e informare centri e associazioni giovanili di varia ispirazione e natura per chiedere loro di entrare nella campagna”, spiega ancora Fiore. “Ci teniamo tanto ad arrivare a un target che non sia solo quello istruito, con background universitario”. La campagna comunque non è solo per i giovani, e tra chi fa “recruting” ci sono persone negli “anta” molto “brave e attive” a coinvolgere altri.

Ragionare, discutere. Dopo la fase del contatto, una seconda fase della campagna si dipanerà a partire da gennaio fino al 26 maggio 2019: si cercherà di ragionare e discutere sui temi che i giovani stessi, sulla piattaforma on line,  avranno indicato come interessanti per loro. La comunicazione istituzionale sarà così mirata a spiegare e raccontare l’Europa per cui varrà la pena votare. Lavoro, uguaglianza sociale, diritti, integrazione, cultura, sono gli interessi espressi fino a qui, come riferisce Valeria Fiore.Una terza attività possibile, sempre attraverso il portale stavoltavoto.eu è l’organizzazione di eventi, incontri, manifestazioni.Sulla piattaforma è possibile vedere alcune iniziative già in calendario, divise per Paese, al momento nate per volontà degli uffici Europe direct (va precisato che per questa tornata elettorale, Parlamento e Commissione lavorano in sinergia per la campagna stavoltavoto.eu). Sul sito ci si può dichiarare interessati, rendersi disponibili per collaborare a organizzare un evento, ma anche a provare in prima persona a pensarne uno. Con il passare dei mesi se ne vedranno sempre di più e sempre più organizzati “dal basso” se la campagna elettorale pensata dal Parlamento europeo funzionerà.

Fonte: Sir
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