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Analisi presentata questa mattina a Rimini in apertura della fiera Macfrut

Coldiretti: è record storico per la frutta e la verdura Made in Italy all’estero

Albicocche, mele, kiwi, pomodori, lattughe, cavoli: le esportazioni segnano un +8 per cento. "Ma il risultato è messo a rischio dal traumatico aumento dei costi di trasporto che pesa su un settore dove il conto della logistica arriva a incidere fino al 35 per cento"

foto ufficio stampa macfrut

Con quasi 5,6 miliardi di euro (+8 per cento) è record storico per la frutta e la verdura Made in Italy all’estero con le esportazioni che hanno raggiunto nel 2021 il massimo di sempre raddoppiando i valori registrati al debutto del secolo, ma il risultato è ora messo a rischio dal traumatico aumento dei costi di trasporto che pesa su un settore dove il conto della logistica arriva ad incidere fino al 30-35 per cento per i prodotti freschi. È quanto emerge dall’analisi di Coldiretti su dati Istat all’apertura di questa mattina del Macfrut. Fruit & Veg Professional Show di Rimini (4-6 maggio) allo Stand Coldiretti, con la presenza del presidente nazionale Ettore Prandini.

I prodotti ortofrutticoli Made in Italy che in valore crescono di più all’estero – spiega Coldiretti – sono le albicocche (+75 per cento), le mele (+5 per cento), i kiwi (+2 per cento), i pomodori (+10,5 per cento), le lattughe (+4 per cento), i cavoli (+10 per cento), stabile l’uva (+0,4 per cento) mentre calano gli agrumi (-9 per cento) e le patate (-15,6 per cento).

I consumatori che apprezzano di più frutta e verdura italiane sono i tedeschi che mettono nel loro carrello della spesa quasi 1/3 (30,4 per cento) di tutto quello che – rileva Coldiretti – viene spedito all’estero dal Belpaese con un valore che sfiora 1,7 miliardi nel 2021 in crescita del 5%. Dietro la Germania si piazza la Francia con oltre 580 milioni di euro di acquisti di ortofrutta italiana seguita dall’Austria con quasi 354 milioni.

Il trend rialzista coinvolge, nonostante le difficoltà legate alla Brexit, anche il Regno Unito dove i consumi crescono del 7,7 per cento per un carrello della spesa che vale oltre 279 milioni di euro. E, prima che le truppe russe scatenassero l’inferno con l’invasione militare, l’andamento positivo coinvolgeva anche l’Ucraina con una crescita del 4 per cento degli acquisti.

In questo scenario l’impennata dei prezzi dei carburanti – continua Coldiretti – rischia di scatenare una tempesta sui costi della logistica con l’Italia che deve già affrontare per il trasporto merci una spesa aggiuntiva di 13 miliardi di euro rispetto ai concorrenti degli altri Paesi. In Italia il costo medio chilometrico per le merci del trasporto pesante è pari a 1,12 euro al chilometro, più alto di nazioni come la Francia (1,08 euro/chilometro) e la Germania (1,04 euro/chilometro), ma addirittura doppio se si considerano le realtà dell’Europa dell’Est: in Lettonia il costo dell’autotrasporto è di 0,60 euro al chilometro, in Romania 0,64 euro/chilometro; in Lituania 0,65 euro/chilometro, in Polonia 0,70 euro/chilometro secondo l’analisi di Coldiretti su dati del Centro Studi Divulga.

“In tale ottica è determinante agire sui ritardi strutturali dell’Italia e sbloccare tutte le infrastrutture che migliorerebbero i collegamenti tra Sud e Nord del Paese e anche con il resto del mondo per via marittima e ferroviaria in alta velocità, con una rete di snodi composta da aeroporti, treni e cargo” evidenzia il presidente della Coldiretti Ettore Prandini nel sottolineare che “il caro energia ha aumentato il gap competitivo del nostro Paese”.

Fonte: Comunicato stampa
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Coldiretti: è record storico per la frutta e la verdura Made in Italy all’estero
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