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emergenza sanitaria e ripartenza

Coronavirus. Interclub del Rotary con lo psichiatra e opinionista Alessandro Meluzzi

Ben oltre 400 i collegamenti da tutta Italia e anche dall'America Latina per la conviviale online promossa dal presidente del club Cervia-Cesenatico Filippo Raffi

Coronavirus. Interclub del Rotary con lo psichiatra e opinionista Alessandro Meluzzi

"Contagio. Dalla peste al Coronavirus", questo il titolo della conviviale online tenutasi ieri sera promossa dal Rotary club Cervia-Cesenatico presieduto dall'avvocato Filippo Raffi. Era presente anche il governatore del distretto Emilia-Romagna-San Marino, Angelo Andrisano. I collegamenti hanno sfiorato le 450 presenze (53 i club collegati da tutta Italia e dal sud America), rimaste costanti per tutta la serata, visto anche l'ospite d'eccezione, il noto psichiatra e opinionista Alessandro Meluzzi. Durante l'incontro è stata anche avviata una raccolta fondi in favore del Banco alimentare.

"Mai disperare - ha detto in avvio di relazione Meluzzi - come dimostra anche questo incontro grazie alle piattaforme digitali. Sono stato spesso ospite di club Rotary, ma mai ho avuto 450 persone presenti. Quindi, guardiamo avanti con fiducia. Fare il bene è meglio che fare il male".

"Il contagio - ha proseguito l'ex deputato di Forza Italia negli anni '90 - è una realtà antica e onnipresente nella storia dell'umanità. Un fatto incontrollabile, come sempre è avvenuto lungo il corso della storia. Dai primi secoli avanti Cristo per passare dalla peste del 1348 con la quale ebbe a che fare Francesco Petrarca, alla peste di manzoniana memoria, alla spagnola degli anni Venti del Novecento e fino a oggi. E i contagi hanno sempre diviso le persone. Costringono gli uomini a isolarsi e a ritirarsi, come accade in queste settimane. L'isolamento è la prima naturale reazione di tutti".

"Ci sarà stato anche in questo caso del Coronavirus - si è chiesto lo psichiatra - un contatto/passaggio tra animali e uomo? Nei racconti c'è sempre del vero e del falso. Sarà così anche stavolta. Certo, la velocità di circolazione con cui viviamo questi anni ha favorito la diffusione del virus in tutto il mondo in poche settimane. La sostanza, comunque, rispetto a 2500 anni fa, non cambia granché".

"Non sono un virologo e neppure un infettivologo, ma da medico, penso di poter dire qualcosa in merito a questo Covid-19 - ha aggiunto Meluzzi che è stato un fiume in piena per tutta l'ora del suo intervento, a volte anche con espressioni sopra le righe -. Abbiamo a che fare con un virus molto simile a quello del raffreddore. Parrebbe un banale virus, quindi, ma assomiglia anche a quello dell'Aids. Non sono un minimizzatore degli esiti, anzi. All'inizio della pandemia ho gridato all'allarme come un ossesso, ma sono rimasto inascoltato. In Italia, fino a metà febbraio non si è fatto nulla, nonostante le informazioni giunte al governo dai servizi segreti. E così il virus è circolato".

Che è successo quindi? "Abbiamo a che fare con un virus strano - ha proseguito il medico -. Nell'80 per cento dei casi chi lo contrae o è asintomatico o ha sintomi simili a un raffreddore. Al massimo ha un disturbo dell'olfatto. Devo anche dire che nell'ultimo periodo le polmoniti sono aumentate di otto volte, ma nessuno ha fatto caso a questo dato. Forse già circolava il virus, visto che avremo a che fare con sciami di virus, d'ora in poi. Vi dico anche che non si può dire, per il Covid-19, che dia immunità una volta preso, come avviene per il raffreddore. Ma torniamo alle percentuali: nel rimanente 20 per cento di chi lo contrae fa venire una polmonite interstiziale. Il dieci per cento se la cava bene. L'altro dieci per cento ha bisogno di ausili per la respirazione o della Terapia intensiva".

"Scusate, ma perché in Italia, prima di questa pandemia, avevamo 4.000 posti in terapia intensiva mentre la Germania ne aveva 50.000? Ecco perché chiudere la circolazione è stata l'unica cosa che si poteva fare, in assenza di terapie adeguate. Abbiamo a che fare con una malattia strana e difficile da contrastare. Perché non viene usata la idrossiclorichina, un farmaco antimalarico, che si usa anche per contrastare l'artrite reumatoide? A Novara, il primario l'ha usato e non ha avuto nessun morto. Forse perché costa troppo poco? È prodotto dalla Sanofi ed è in commercio a sei euro. Questo farmaco disturba la riproduzione del virus e quindi lo contrasta con efficacia".

"La storia sarà giusto giudice di ciò che sta accadendo - ha aggiunto Meluzzi -. Non sono un complottista, ma alcune domande me le faccio. Non è che c'entrano alcuni interessi dei gradi produttori di software, pensando alla tracciabilità di cui si sta parlando in queste settimane? Dirlo è forse pericoloso, ma in alcuni casi sembra proprio fatto apposta". Ma gli effetti sociali quali saranno? "Devastanti", è la risposta lapidaria di Meluzzi che ha aggiunto: "La caduta dell'economia avrà ripercussioni pesantissime. L'Italia sarà divisa in due: da una parte chi è garantito da uno stipendio sicuro e dall'altra i piccoli imprenditori, gli artigiani e le partite iva che riusciranno a pagare sì e no le prossime tasse di giugno". 

E ancora, rispondendo a diverse domande, Meluzzi ha detto ancora: "Non voglio minimizzare il rischio, anzi. Fra l'altro vi dico di stare attenti all'aria condizionata di aerei, treni e centri commerciali. Credo sia più rischioso un supermercato rispetto a un mercato rionale, però il primo è rimasto aperto e il secondo è stato chiuso e chiedetevi perché. Comunque adesso è il momento di riaprire l'Italia. Sapete che nel 2018 in Italia i morti per polmonite sono stati 21.000 da gennaio a marzo? Si tratta di un problema di sopravvivenza del Paese. Io propongo l'emissione titoli di Stato a tasso basso scudando (significa senza possibilità per il fisco di conoscerne la provenienza, che potrebbe essere anche illecita. Sarebbe una sorta di condono, ndr) l'origine di questi denari. Io li chiamerei Titoli di finanziamento alla patria. E ci abbinerei la possibilità di una nuova valuta".

"Comunque la gente non ne può più. È ora di riaprire - ha detto in conclusione il professore -. Così come bisognerà tornare a scuola, magari con una doppia mascherina, anche firmata da Chiara Ferragni, se volete. Non sappiamo quanti sono in realtà i portatori sani del virus. Forse sono dieci milioni. E non si sa neppure quanti sono i morti. Si parla di numeri assurdi. Ma dobbiamo avere una sana paura del futuro. Questa può essere la molla per ricominciare. Non c'è tragedia da cui non nasca qualcosa di buono. Dal male viene sempre un bene".

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