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Manovra: lettera di Tria alla Commissione Ue, “Governo conferma i saldi, deficit al 2,4 per cento del Pil sarà limite invalicabile”

“Il Governo conferma l’impegno a mantenere i saldi di finanza pubblica entro la misura indicata nel documento di programmazione. In particolare, il livello del deficit al 2,4 per cento del Pil per il 2019 sarà considerato un limite invalicabile”. Lo ha scritto il ministro dell’Economia nella lettera di accompagnamento alla Commissione Ue nella serata di ieri

Il ministro dell'Economia, Giovanni Tria (foto agensir.it)

“Il Governo conferma l’impegno a mantenere i saldi di finanza pubblica entro la misura indicata nel documento di programmazione, rispettando le autorizzazioni parlamentari. In particolare, il livello del deficit al 2,4 per cento del Pil per il 2019 sarà considerato un limite invalicabile”. Lo ha scritto il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, nella lettera di accompagnamento alla versione rivista del Documento programmatico di bilancio (Dpb) inviata alla Commissione Ue nella serata di ieri.

“Pur introducendo misure di sostegno innovative e un’attenuazione dei vincoli al pensionamento, l’espansione fiscale decisa dal Governo – sottolinea il ministro – resta contenuta alla misura strettamente necessaria a contrastare il rallentamento del ciclo economico”. Confermando l’impostazione di base del documento presentato ad ottobre, Tria evidenza come “il Governo ritiene che le ragioni già esposte mantengano tutta la loro validità, anche dopo aver attentamente valutato le argomentazioni contenute nel parere da Voi trasmesso”. “In particolare – prosegue la lettera –, resta prioritaria l’esigenza di rilanciare le prospettive di crescita, per colmare il perdurante divario tra l’attuale livello del Pil e quello registrato prima dell’inizio della crisi economica e finanziaria, nonché per fare fronte al rallentamento del ciclo”. “Ugualmente prioritaria e urgente – rimarca Tria – è la necessità di affrontare le difficoltà sociali indotte dall’andamento negativo dell’economia, attraverso interventi sulle situazioni di disagio e povertà, che aumentino il grado di inclusione e sostenibilità sociale (c.d. reddito di cittadinanza)”.

Ricorrendo ad un’“impostazione prudenziale”, il Governo – rimarca Tria – “introduce nella legge di bilancio un cuscinetto di salvaguardia, che previene un deterioramento dei saldi di bilancio anche nel caso in cui gli obiettivi di crescita non siano pienamente conseguiti”.

“La discesa del rapporto debito/Pil” sarà di “1,7 punti nel 2019, 1,9 nel 2020 e 1,4 nel 2021”. In sostanza, “il rapporto scenderebbe dal 131,2 per cento del 2017 al 126,0 nel 2021”. È la previsione confermata dal ministro. “La manovra – evidenza – si qualifica per un incremento delle risorse dedicate agli investimenti pubblici, che nell’arco del triennio permetteranno di recuperare in parte la caduta registrata durante la crisi. L’incremento delle risorse si accompagna a interventi di semplificazione amministrativa, che consentiranno di velocizzare la realizzazione degli investimenti, e alla realizzazione di una piattaforma centralizzata che fornirà servizi di progettazione avanzati alle amministrazioni pubbliche che abbiano esigenza di realizzare programmi di investimento”. Secondo le stime del Governo, “grazie all’espansione fiscale, alle riforme introdotte, al rilancio degli investimenti, e alla riduzione del carico fiscale sulle piccole imprese, la manovra consentirà di conseguire un tasso di crescita superiore a quello tendenziale e di recuperare parzialmente il divario rispetto agli altri Paesi europei”. Per questo “il Governo resta fiducioso sulle possibilità di conseguire gli obiettivi di crescita contenuti nel quadro programmatico del documento di programmazione”.

Tria segnala poi che “sul bilancio programmatico gravano per il prossimo triennio spese di natura eccezionale pari a circa lo 0,2 per cento del Pil” legate agli “eventi alluvionali di particolare gravità hanno colpito il Paese con un costo pesantissimo in termini di vittime e di danni ingenti” che richiedono “un piano straordinario di interventi tesi a contrastare il dissesto idrogeologico e, per il solo 2019, anche a misure eccezionali volte alla messa in sicurezza della rete di collegamenti italiana”. A ciò si aggiunge “un programma di manutenzione straordinaria” della rete viaria, la cui urgenza è stata messa in evidenza dal crollo del ponte Morandi a Genova. “La nuova Legge di bilancio – spiega il ministro – dedica un miliardo di euro per il 2019 specificatamente alla messa in sicurezza e manutenzione di infrastrutture della rete stradale quali viadotti, ponti, gallerie”. “In relazione a queste spese eccezionali per contrastare il dissesto idrogeologico e per la manutenzione straordinaria della rete viaria e di collegamenti, il Governo chiede l’applicazione della flessibilità per eventi eccezionali”.

Fonte: Sir
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