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Premio Agesc per l'educazione alla pace e ai diritti umani

Cerimonia di consegna venerdì 29 settembre

Foto archivio Siciliani/Gennari SIR

        

L’Associazione genitori scuole cattoliche di Forlì-Cesena, in collaborazione con il Forum delle associazioni familiari di Forlì e il Lions Club Forlì Valle del Bidente e con il patrocinio della Prefettura di Forlì-Cesena, del Comune di Forlì e dell’Ufficio scolastico regionale per l’Emilia-Romagna ha promosso il premio dedicato all’educazione alla pace e ai diritti umani, volto a diffondere la conoscenza della Convenzione Europea dei Diritti dell’uomo nelle scuole. Il premio è inserito all’interno del Festival del buon vivere. 

Ad esso hanno partecipato scuole pubbliche sia paritarie che statali: la scuola primaria Fondazione Sacro Cuore di Cesena, la scuola primaria “Diego Fabbri”, la scuola secondaria di primo grado “Caterina Sforza” e il gruppo “Anthony’s Rangers”, con lavori sia grafici che letterari che hanno impegnato classi sia delle scuole primarie che secondarie di primo grado. 

La cerimonia pubblica di consegna del premio Agesc avrà luogo venerdì 29 settembre 2023 alle 16,45 nel salone comunale di Forlì. Alla cerimonia parteciperanno il presidente Agesc di Forlì-Cesena Luisa Corazza, il presidente del premio “Educazione alla pace e ai diritti umani” professoressa Michela del Carlo (segretaria Agesc Lucca), l’onorevole Rosaria Tassinari, il sindaco di Forlì Gian Luca Zattini, il vescovo di Forlì-Bertinoro monsignor Livio Corazza, la professoressa Alessandra Prati dell’Ufficio scolastico territoriale di Forlì-Cesena, la dottoressa Catia Zambon (presidente nazionale Agesc), Giovanni Battista Furno (presidente del Lions Club Forlì Valle del Bidente), il professor Paolo Dell’Aquila (Presidente forum delle associazioni familiari di Forlì e presidente Agesc Emilia-Romagna) e i dirigenti scolastici degli altri istituti partecipanti. 

Il premio è servito a sensibilizzare le nuove generazioni al rispetto della dignità umana, allo sviluppo di una cultura del dialogo e dell’inclusione degli ultimi e degli emarginati. L’Europa, riscoprendo le sue radici cristiane, può quindi sostenere un nuovo umanesimo, che conduca alla maggiore tolleranza e al rispetto dell’altro e della comunità.

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