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Covid-19 e lavoratori

Quarantena non più riconosciuta come malattia, anche Ugl Romagna protesta

Il segretario Ugl Romagna, Filippo lo Giudice, sollecita il presidente Bonaccini a coinvolgere i ministeri del Lavoro e della Salute

Filippo Lo Giudice

“Con una circolare inaspettata e sorprendente nei contenuti l’Inps ha comunicato a inizio agosto che “la quarantena non è più considerata malattia” per tutto il 2021 e con effetto retroattivo, a causa della mancanza di risorse dell'Istituto per coprire le indennità ai lavoratori. Dunque la busta paga sarà a rischio per circa 9.500 lavoratori in Emilia-Romagna, 98.369 a livello nazionale. E per effetto mancata indennità si apre le porte al rischio che non si segnalino più i contatti con i positivi da Covid-19, accrescendo così il rischio che il virus si propaghi ulteriormente”. A lanciare l’allarme è il segretario Ugl Romagna, Filippo lo Giudice, che interviene al pari della segreteria generale del sindacato guidata da Capone che s'è già attivata a livello nazionale.

“La comunicazione dell'Inps, gravissima nell'effettività, mette in luce anche la gravità della situazione di liquidità dell'Istituto nazionale di previdenza e pone anche il problema di una mancata supervisione politica di chi ci governa: la circolare di questi giorni tradisce completamente lo spirito del Decreto “cura Italia” del marzo 2020 che prevedeva i trattamenti economici che tutelavano i lavoratori colpiti dal contagio o dall'obbligo di quarantena”: aggiunge Filippo Lo Giudice.

“E tocca anche alla politica, allo Stato, al governo, garantire l'equità dei protocolli che si sono applicati dal 2020 fino ai giorni nostri: la copertura economica per l’assenza dovuta a quarantena era garantita a tutti ed oggi si troveranno senza stipendio e senza contributi soprattutto quelle tante categorie di lavoratori che non possono svolgere attività da remoto ed anche – personale medico, sanitario o assistenziale - chi è stato fin dall'inizio del Coronavirus in prima linea, a dispetto di chi in quarantena può comunque svolgere il suo lavoro con lo smart working. Inutile ricordare poi che il provvedimento dell' Inps è doppiamente ingiusto: considerato che la pandemia non è stata ancora sconfitta”: precisa ancora Filippo Lo Giudice.

“Detto questo rivolgiamo un sentito appello al governatore dell'Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, su cui ricadono le responsabilità in materia si sanità e salute pubblica, lo sollecitiamo a coinvolgere i ministri competenti del Governo (Lavoro e Salute) affinché concertino con l’Inps un doveroso dietro front. Sulla pelle dei lavoratori è ripugnante fare cassa o ventilare risparmi”: conclude il segretario Lo Giudice.

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