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Rapporto sull’Economia della Romagna: crescono la produzione industriale e il turismo

Dinamiche, prospettive e strategie per il territorio secondo la Camera di commercio 

Carlo Battistini

La Camera di commercio della Romagna ha tenuto ieri a Forlì l’annuale presentazione del Rapporto sull’Economia
Moderato dalla giornalista Simona Branchetti, il convegno ha visto una tavola rotonda che ha visto la partecipazione dei sindaci Gian Luca Zattini del Comune di Forlì ed  Enzo Lattuca del Comune di Cesena, e per il Comune di Rimini di Juri Magrini, assessore a Bilancio. A seguire, il focus sulle dinamiche territoriali e le strategie per la crescita, a cura del presidente della Camera di commercio della Romagna Carlo Battistini. Nel complessi si registra una crescita della produzione industriale maggiore del trend regionale, l'aumento sostenuto delle esportazioni e un buon incremento delle presenze turistiche.

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Di seguito l'analisi dettagliata del quadro economico del territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini), riassunto in un comunicato stampa della Camera di Commercio.

Il territorio della Camera di commercio della Romagna - le due province di Forlì-Cesena e Rimini - è sempre stato caratterizzato da una realtà imprenditoriale articolata, intraprendente e dinamica, che occupa un posto di assoluto rilievo nel tessuto produttivo regionale e nazionale. Accanto a realtà imprenditoriali di rilievo internazionale, opera un numero elevato di piccole e medie imprese (il 92,5% delle imprese ha meno di 10 addetti) che svolgono un ruolo significativo nella creazione del valore.

In particolare, il territorio della Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) si caratterizza per una diffusa imprenditorialità, con 98 imprese attive ogni mille abitanti (Emilia-Romagna: 90, Italia: 87). Le elaborazioni, effettuate al 31/12/2022, riportano 100.741 localizzazioni (sedi e unità locali) registrate, di cui 90.327 attive; le imprese (sedi) registrate sono 81.501, di cui 71.657 attive. Nel confronto con il 31/12/2021 si riscontra una crescita, sia delle localizzazioni attive (+1,0%) sia delle imprese attive (+0,6%), in controtendenza alle dinamiche negative regionali (rispettivamente, -0,3% e -0,8%) e nazionali (nell’ordine, -0,2% e -0,7%). Tali variazioni comprendono i due Comuni di Montecopiolo e Sassofeltrio che a fine 2021 si sono uniti alla provincia di Rimini; al netto di tale componente esogena, la crescita delle localizzazioni attive sarebbe stata dello 0,7% e quella delle imprese attive pari a +0,2%. In termini di numerosità, assumono particolare rilievo le imprese artigiane attive (21.711 unità a fine anno), pari al 30,3% del totale (31,1% in regione, 24,7% a livello nazionale), con un incremento dell’1,2%; in crescita anche le imprese femminili (+0,8%, 21,3% del totale), le imprese straniere (+5,7%, 12,5%) e quelle giovanili (+2,0%, 6,9%).

Tra i settori di attività economica maggiormente significativi in termini di numerosità di imprese, il Commercio, che costituisce il 22,8% delle imprese attive, risulta in flessione annua (-1,0%), mentre il settore delle Costruzioni aumenta il proprio numero di imprese attive (+3,6%) e rappresenta il 15,6% del totale. Le imprese dell’Agricoltura, comparto caratterizzato da dinamiche e specificità particolari, che rappresentano il 12,0% delle imprese attive totali, sono diminuite dello 0,8%. A seguire, per incidenza, il settore “Alloggio e ristorazione” (10,4% sul totale), anch'esso in flessione (-0,7%). Il Manifatturiero, poi, che costituisce l’8,3% delle imprese, risulta sostanzialmente stabile (+0,1%) mentre le Attività immobiliari (8,2% del totale) registrano un aumento dell'1,8%. Si segnala, inoltre, la dinamica positiva dei settori “Altre attività di servizi” (incidenza del 4,6%, +0,6% annuo), “Attività professionali, scientifiche e tecniche” (incidenza del 3,9%, con una crescita del 4,1%) e del comparto dei Servizi di supporto alle imprese (tra cui noli e agenzie di viaggio), con un peso del 3,1% e dinamica del +2,7%. In diminuzione infine, dell'1,2%, le imprese del settore “Trasporto e magazzinaggio”, che incidono per il 3,0% del totale provinciale.

Con riferimento alla forma giuridica, più della metà delle imprese attive (il 54,2%) risulta costituita come impresa individuale, stabile rispetto al medesimo periodo del 2021; seguono le società di persone (22,0%), in flessione dell’1,1%, e le società di capitale (21,6%), in aumento del 4,2%.

In base ai principali indicatori dei bilanci aggregati delle società di capitali attive nel territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini), il sistema, nell'anno 2021 (ultimo dato disponibile), presenta una redditività netta media (ROE) pari al 7,7%, un ROI (redditività degli investimenti) pari al 3,8% e marginalità sulle vendite (ROS) pari al 5,2%. Per ogni euro di fatturato il sistema crea 22 centesimi di Valore aggiunto; il 60,0% della ricchezza generata dall'attività caratteristica delle imprese del territorio viene assorbito per la remunerazione del costo del lavoro. L'autofinanziamento della gestione tipica delle imprese in esame è pari all'8,7% dei ricavi di vendita, mentre la remunerazione dei debiti finanziari, per il tramite degli interessi passivi, pesa per lo 0,81% del fatturato. In merito alla struttura finanziaria, infine, il 44,6% delle fonti è patrimonio netto, mentre il rapporto tra debiti finanziari e mezzi propri si attesta a 1,16.

I principali indicatori Istat del mercato del lavoro, per l’area Romagna (Forlì-Cesena e Rimini), riportano i seguenti risultati nel 2022, in termini di media annua:

• tasso di attività (15-64 anni) pari al 71,6% (71,7% nel 2021), inferiore al dato regionale (73,5%) e maggiore di quello nazionale (65,5%);

• tasso di occupazione (15-64 anni) pari al 67,7% (67,0% nel 2021), minore del dato regionale (69,7%) ma superiore alla media nazionale (60,1%);

• tasso di disoccupazione (15 anni e oltre) pari al 5,1% (6,3% nel 2021), in linea con quello dell’Emilia-Romagna (5,0%) ma migliore del dato Italia (8,1%);

• tasso di disoccupazione (15-24 anni) pari al 19,2% (23,0% nel 2021), più alto rispetto a quello dell’Emilia-Romagna (17,3%) ma inferiore al dato Italia (23,7%).

Nel territorio Romagna, nel periodo gennaio-dicembre 2022, sono state autorizzate 5,9 milioni di ore di cassa integrazione guadagni, di cui l’81,0% di tipo ordinario, il 14,4% straordinario e il 4,6% in deroga; ben l’83,6% delle ore autorizzate ha riguardato il settore manifatturiero, il 4,4% i trasporti, il 4,2% le costruzioni e il 3,5% commercio. In termini di confronto annuo, si assiste ad una decisa diminuzione delle ore di CIG autorizzate (-72,8%), inferiore, comunque, a quella regionale (-76,9%) e nazionale (-73,8%); nello specifico, il calo ha interessato tutte e tre le tipologie di CIG (ordinaria: -65,7%, straordinaria: -10,7%, in deroga: -96,0%).

Nel 2022 le esportazioni del territorio Romagna (Forlì-Cesena e Rimini) sono state pari a 7.550 milioni di euro, con un incremento del 13,2% rispetto al 2021, inferiore alla variazione regionale (+14,6%) e nazionale (+20,0%). Nello specifico, aumentano le esportazioni dei principali prodotti: +7,2% i macchinari e gli apparecchi meccanici (20,4% del totale), +7,3% i prodotti tessili, dell’abbigliamento e delle calzature (13,0%), +35,3% i mezzi di trasporto (10,8%), di cui +35,7% le navi e imbarcazioni (9,5%), +7,2% i prodotti in metallo (10,4%), +22,3% i prodotti alimentari e le bevande (8,4%), +6,6% gli apparecchi elettrici (6,8%), +18,5% gli articoli in gomma e materie plastiche (5,8%), +8,1% i mobili (5,8%), +3,5% i prodotti dell'agricoltura (5,7%) e +4,3% gli articoli sportivi (4,1%). I principali Paesi di destinazione delle esportazioni risultano, nell’ordine, la Francia (12,0% del totale), gli Stati Uniti (11,9%), la Germania (10,2%), il Regno Unito (6,1%), la Spagna (4,6%), la Polonia (3,9%) e i Paesi Bassi (3,2%); tutti i suddetti Paesi registrano aumenti, con i più alti che spettano, rispettivamente, agli Stati Uniti (+36,4%) e al Regno Unito (+35,1%). In decisa flessione, invece, l’export verso la Russia (-25,5%), causa sanzioni per la guerra in Ucraina.

I dati provvisori relativi al movimento turistico nell’anno 2022, per l’area Romagna (Forlì-Cesena e Rimini), rilevano un incremento annuo sia degli arrivi (4.549.105 unità), pari al +23,5%, sia delle presenze (19.992.977 unità), del +18,4%; aumento che caratterizza la clientela nazionale e quella estera, con quest’ultima che fa registrare le maggiori variazioni (+16,0% degli arrivi italiani e +9,6% delle presenze nazionali, contro +72,3% degli arrivi stranieri e +66,8% delle presenze estere). In tale contesto, i comuni della riviera assorbono ben il 94,5% delle presenze complessive. La permanenza media (rapporto presenze/arrivi) è risultata pari a 4,4 giorni (4,6 giorni nel 2021): 4,2 giorni per i turisti italiani (4,5 nel 2021) e 5,1 giorni per gli stranieri (5,3 nel 2021).

In base ai dati sul Credito, specificamente elaborati dalla Banca d’Italia di Bologna, al 31 dicembre 2022, in provincia di Forlì-Cesena si riscontra un incremento annuo dei prestiti totali.

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