memoria
Strage di Bologna. Ieri pomeriggio alla stazione l’omaggio dell’Ucsi Emilia-Romagna alla targa che ricorda le vittime
Il presidente Zanotti: “Per noi è ancora notizia"
Chissà quante volte siamo passati lì accanto, senza farci caso. Stazione di Bologna, binario uno. Una targa che, assieme a quella benedetta da San Giovanni Paolo II nella sala d’aspetto della stazione, ricorda le 85 vittime della strage di Bologna. Segno di una memoria che non si perde. Di una “comunità che non dimentica e vuole essere prossima”. Anche dopo 43 anni.
Proprio per questo, ieri, lunedì 17 aprile, l’Ucsi dell’Emilia-Romagna non ha voluto mancare all’appuntamento annuale di ricordo delle vittime di quella strage italiana, con l’omaggio alle lapidi presenti in stazione e il momento di preghiera nella cappella della stazione presieduto dal vicepresidente della Cei, monsignor Erio Castellucci.
“Un modo per fare memoria – ha spiegato il presidente Ucsi Emilia-Romagna, Francesco Zanotti –. Per noi questa resta una notizia. Vogliamo testimoniarlo con la nostra presenza. Grazie a chi da tanti anni organizza questo appuntamento. E grazie alla signora Anna Pizzirani, vicepresidente dell’associazione delle vittime della Strage del 2 agosto. Vogliamo farle sentire il nostro abbraccio, segno di una comunità che vive accanto e si fa prossima”.
“Questo è un impegno che ogni anno aspetto – risponde la signora Pizzirani -. La visita di Giovanni Paolo II nell’82 per me è stata un fatto eccezionale. A vedere quella foto della benedizione della targa da parte del Papa, mi commuovo. Ed è importante che anche voi giornalisti non vi dimentichiate di quel che è successo per mano dell’uomo. Dopo 43 anni facciamo ancora memoria”.
“Non ci pensiamo spesso al nostro sacerdozio comune – ha aggiunto commentando il Vangelo monsignor Castellucci –. E invece San Pietro ha detto che tutti i battezzati sono sacerdoti. È il sacerdozio battesimale che si vive raccogliendo come offerta le nostre relazioni, la nostra intelligenza e volontà. L’esistenza cristiana non si svolge solo su due piani. La materia del nostro sacrificio è la nostra quotidianità fatta di lavoro famiglia e tanto altro…”. Occorre offrire proprio questo a Dio: “il sacrificio della vita quotidiana. In questo c’è anche una strage come quella del 2 agosto. Ricordiamo allora le vittime, come pietre vive della comunità. Come tali devono restare nella nostra vita e memoria”.
“Come Ucsi abbiamo voluto questa targa e l’abbiamo realizzata nel 1990 – aggiunge Roberto Zalambani che fa parte del consiglio direttivo Ucsi Emilia-Romagna —. Da allora ogni anno facciamo memoria di quello che è successo. Da pochi mesi, inoltre, grazie a una convenzione tra Ferrovie e Cei la cappella della stazione, che è l’unica in Emilia-Romagna, è stata restaurata. E speriamo che possa un’occasione di apertura e raccoglimento per tanti”.
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