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Le trivellazioni in Adriatico: domande per il presente, responsabilità per il futuro

Tre vescovi, tre diocesi, tre territori si interrogano. La chiesa al fianco delle popolazioni del Delta. "Ci sta a cuore questa terra, la gente che vi abita, il presente e il futuro", dicono i presuli

Le trivellazioni in Adriatico: domande per il presente, responsabilità per il futuro

Tre vescovi in prima fila – monsignor Giampaolo Dianin, vescovo di Chioggia, monsignor Pierantonio Pavanello, vescovo di Adria-Rovigo, monsignor Gian Carlo Perego, arcivescovo di Ferrara-Comacchio – e promotori di un incontro che mette a tema un argomento di interesse e preoccupazione per le popolazioni che vivono i territori delle tre diocesi: la possibilità che vengano riprese le trivellazioni in Adriatico.
L’incontro, in programma giovedì 13 aprile, con inizio alle 18 nella sala Eracle di Porto Viro (Rovigo), ha come tema "Le trivellazioni in Adriatico: domande per il presente, responsabilità per il futuro". 

Sul tavolo dei relatori studiosi ed esperti che cercheranno di illustrare lo stato dell’arte e indagheranno le questioni che si aprono con le trivellazioni, in particolare per quanto riguarda gli aspetti della subsidenza, del bradisismo, dell’incremento del cuneo salino con le dirette conseguenze sull’agricoltura.
A far gli onori di casa e sottolineare le motivazioni dell’interesse della chiesa per queste tematiche e per le popolazioni, sarà monsignor Giampaolo Dianin, vescovo di Chioggia. Seguirà l’introduzione del sociologo Giorgio Osti, che illustrerà il contesto e gli interrogativi sul tavolo, quindi la serata, moderata dal giornalista di Avvenire Antonio Maria Mira, proseguirà con le voci di persone  qualificate sul piano tecnico e scientifico che aiuteranno a indagare il tema.
Interverranno: Giancarlo Mantovani, direttore del Consorzio di Bonifica Delta del Po, per vagliare le conseguenze agro-alimentari delle estrazioni; dell’ingegnere idraulico Bernard Schrefler, docente emerito di Scienze delle costruzioni dell’Università di Padova e del geologo Alberto Riva, assegnista dell’Università di Ferrara, per la valutazione del rischio subsidenza per i territori deltizi. Inoltre ci sarà il fisico e climatologo del Gruppo Energia per l’Italia Vittorio Marletto, per le valutazioni di merito in rapporto alle tendenze dei mercati delle fonti energetiche e delle cambiamento climatico.  Infine la parola all’urbanista dello Iuav di Venezia Francesco Musco, impegnato sui temi dell’adattamento e mitigazione del cambiamento climatico.

Il perché di una serata che interpella competenze tecniche e scientifiche lo spiegano gli stessi vescovi promotori: «Nel mese di dicembre 2022 la stampa locale e quella nazionale hanno dato molto risalto all’ipotesi di riprendere le trivellazioni in Adriatico nel contesto della crisi energetica che la guerra in Ucraina ha generato. Molti sono intervenuti: chi a favore, chi in modo molto critico, preoccupato per la fragilità del nostro territorio. In questi mesi un certo silenzio è calato sulla tematica. Come vescovi delle Diocesi che si affacciano sulla laguna ci siamo sentiti provocati da questo tema. Ci sta a cuore questa terra, la gente che vi abita, il presente e il futuro. Abbiamo pensato di dire una parola sul tema per contribuire alla riflessione in atto. Ci è parso più corretto farlo a partire dal confronto con coloro che, per competenza scientifica, possono dirci una parola seria sulla questione» .

«Siamo consapevoli – proseguono i vescovi, che avranno voce durante la serata – che il gas è una necessità e che la politica spesso deve assumersi delle responsabilità per il bene della collettività; siamo consapevoli anche della necessità di valutare bene ogni intervento tenendo conto della particolarità del territorio; siamo contrari a ogni forma di delega ad altri dei problemi, perché ciascuno deve assumersi qualche responsabilità e fare anche dei sacrifici per il bene comune. Non è facile tenere insieme tutti questi elementi. Noi vorremmo provarci».

La questione delle trivelle mette in gioco molte questioni e apre domande che saranno rilanciate ai relatori: è possibile immaginare per le zone deltizie un diverso modo di abitare? C’è all’orizzonte una visione di città più ecologica applicabile a questi territori? È pensabile e possibile un’agricoltura con livelli di salinità maggiori degli attuali? È possibile stimare la velocità di abbassamento dei terreni?

Il territorio del Delta è omogeneo nella risposta alle possibili conseguenze delle trivellazioni? Esistono assetti idraulici simili a quelli del delta che possono essere studiati nelle soluzioni adottate? È possibile una valutazione seria tra vantaggi e svantaggi delle trivellazioni che metta in fila le diverse questioni: ambientale, energetica, climatica, antropica? 

A tutto questo si cercherà di dare approfondimento e risposte nell’incontro di giovedì 13 aprile che sarà proposto anche in diretta streaming sul canale YouTube della Diocesi di Adria-Rovigo.

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