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Quinta domenica di Quaresima: siamo sicuri di essere le persone adatte a giudicare gli altri?

Gesù non distingue la gravità della colpa. Può darsi che nessuno dei presenti avesse mai commesso lo stesso peccato della donna. Tutti però avevano commesso qualche peccato, e quindi non avevano il diritto di condannare la donna. Solo Dio ha il diritto di giudicare. 

Foto agensir.it

L’episodio del Vangelo di oggi presenta una bellissima dimostrazione dell’amore di Dio per l’uomo. Gesù era considerato un grande maestro ed il popolo andava volentieri ad ascoltarlo. C’era però chi aveva paura del suo insegnamento, e cercava pertanto qualche modo per poterlo accusare. Un giorno una donna fu scoperta mentre tradiva il marito. Secondo la legge di Mosè, ella sarebbe stata condannata a morte; ai tempi di Gesù, invece, soltanto il governo romano avrebbe potuto decidere di farla lapidare.

Quando perciò gli scribi e i farisei chiesero a Gesù la sua opinione, volevano sapere da che parte stava, se con Roma o con gli ebrei: e in ogni caso io avrebbero messo in una posizione molto difficile.

La risposta di Gesù è molto diversa da quella che tutti si aspettavano: dopo essersi fatto pregare, pronuncia alcune parole che sono rimaste famose: “Chi è senza peccato, scagli per primo la pietra contro di lei”. In un’altra occasione, parlando della giustizia, Gesù aveva detto: “Se la vostra giustizia non supera quella dei farisei e dei pubblicani, non entrerete nel regno dei cieli”. La giustizia dei farisei è quella che afferma che ogni infrazione della legge deve essere punita. Gesù però invita ad andare oltre:

quando stiamo per condannare qualcuno, siamo proprio sicuri di essere le persone più adatte per farlo?

O siamo forse come quelli che “vedono la pagliuzza nell’occhio del fratello e non vedono la trave nel proprio?”. Non è che forse anche noi dovremmo farci perdonare qualcosa? Gesù non distingue la gravità della colpa. Può darsi che nessuno dei presenti avesse mai commesso lo stesso peccato della donna. Tutti però avevano commesso qualche peccato, e quindi non avevano il diritto di condannare la donna. Solo Dio ha il diritto di giudicare.

Un giorno una donna è stata scoperta mentre tradiva il marito e accusata dal tribunale religioso di Isis. Senza misericordia, dopo tre giorni viene portata in piazza messa in ginocchio e lapidata. Il primo a lapidarla è stato il padre. Ancora oggi viviamo nella legge di Mosè e non abbiamo scoperto ancora l’amore di Dio e la sua misericordia.

Fonte: Sir
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