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Il primo gennaio, la Marcia della pace. Papa Francesco: "Il virus della guerra è più difficile da sconfiggere di quelli che colpiscono l'organismo umano"

La partenza è prevista dalla chiesa di San Domenico alle 15. Vista la guerra in Ucraina, la Diocesi rivolge a tutti l'appello alla partecipazione per invocare la pace in Europa e nel mondo

Il primo gennaio, la Marcia della pace. Papa Francesco: "Il virus della guerra è più difficile da sconfiggere di quelli che colpiscono l'organismo...

Come ormai avviene da molti anni, anche quest'anno il primo giorno dell'anno a Cesena si svolgerà la Marcia della pace promossa dalla Diocesi. La Marcia si tiene in occasione della 56esima Giornata mondiale della pace. 

La partenza della Marcia è prevista alle 15 dal piazzale della chiesa di San Domenico. Poi il corteo si snoderà per le vie Pio Battistini, fratelli Rosselli, Cesare Battisti e corso Giuseppe Mazzini fino a piazza Giovanni Paolo II per poi entrare in Cattedrale dove si ascolteranno alcune testimonianze. 

Vista la guerra in Ucraina, la Diocesi rivolge un forte appello alla partecipazione per invocare per tutti la pace in Europa e nel mondo.

Sempre in Cattedrale alle 18 la Messa sarà presieduta dal vescovo Douglas Regattieri. 

Di seguito pubblichiamo alcuni stralci del messaggio di papa Francesco per la Giornata della pace del primo gennaio 2023. 

"È insieme, nella fraternità e nella solidarietà, che costruiamo la pace, garantiamo la giustizia, superiamo gli eventi più dolorosi. Le risposte più efficaci alla pandemia sono state, in effetti, quelle che hanno visto gruppi sociali, istituzioni pubbliche e private, organizzazioni internazionali uniti per rispondere alla sfida, lasciando da parte interessi particolari. Solo la pace che nasce dall’amore fraterno e disinteressato può aiutarci a superare le crisi personali, sociali e mondiali». Lo scrive papa Francesco, nel suo messaggio per la 56esima Giornata mondiale della pace, che ricorre il 1° gennaio, diffuso la settimana scorsa, in cui incoraggia «popoli e nazioni a rimettere al centro la parola ‘insieme’».

Il Pontefice ricorda che, «nel momento in cui abbiamo osato sperare che il peggio della notte della pandemia da Covid-19 fosse stato superato, una nuova terribile sciagura si è abbattuta sull’umanità».

«Abbiamo assistito all’insorgere di un altro flagello: un’ulteriore guerra, in parte paragonabile al Covid-19, ma tuttavia guidata da scelte umane colpevoli - ha evidenziato Francesco -. La guerra in Ucraina miete vittime innocenti e diffonde incertezza, non solo per chi ne viene direttamente colpito, ma in modo diffuso e indiscriminato per tutti, anche per quanti, a migliaia di chilometri di distanza, ne soffrono gli effetti collaterali, basti solo pensare ai problemi del grano e ai prezzi del carburante. Di certo, non è questa l’era post-Covid che speravamo o ci aspettavamo».
Soffermandosi su questa guerra, il Papa ribadisce che «insieme a tutti gli altri conflitti sparsi per il globo, rappresenta una sconfitta per l’umanità intera e non solo per le parti direttamente coinvolte».

«Mentre per il Covid-19 si è trovato un vaccino, per la guerra ancora non si sono trovate soluzioni adeguate. Certamente il virus della guerra è più difficile da sconfiggere di quelli che colpiscono l’organismo umano, perché esso non proviene dall’esterno, ma dall’interno del cuore umano, corrotto dal peccato».

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