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La solennità della Madonna del Popolo, patrona della Diocesi, tra storia e tradizione

È importante fare memoria della nostra storia per capire meglio il presente. Nei secoli, gli omaggi dei Papi all'immagine incoronata, fino a Francesco il primo ottobre 2017

La solennità della Madonna del Popolo, patrona della Diocesi, tra storia e tradizione

È importante fare memoria della nostra storia per capire meglio il presente. Per questo ritengo opportuno partire nella riflessione dalle origini storiche della devozione della Madonna del Popolo a Cesena per vederne l’attualità. Il programma delle celebrazioni è pubblicato nell'articolo accanto, in alto.

Bisogna riandare agli anni successivi alla battaglia di Lepanto del 1571 nella quale la flotta delle nazioni cristiane trionfarono sulla flotta dei Turchi, che con la loro avanzata minacciavano di invadere l’Occidente cristiano. Diverse persone erano partite anche dal cesenate per partecipare a quella battaglia. La vittoria fu attribuita all’intervento di Maria, invocata in particolare con la preghiera del Rosario. Fu anche per questa ragione che in quegli anni si diffusero un po’ ovunque chiese, cappelle, cellette e oratori dedicati a Maria col titolo di Madonna del Rosario o delle Grazie o dell’Aiuto.

Nel 1573 il vescovo di Cesena Edoardo Gualandi decise di spostare all’altare principale della Cattedrale il Santissimo Sacramento che era posto nella prima cappella in fondo alla navata destra, seguendo in tal modo le indicazioni liturgiche del Concilio di Trento. Al suo posto fece collocare l’immagine di Maria Assunta. Ma i fedeli furono poco attratti dalla devozione per questa immagine. Al contrario, la gente, specialmente quella contadina e povera, era attirata da un’altra immagine, quella di una Madonna col suo “puttino” (Gesù Bambino) in braccio, che era stata collocata sul muro in una finestrella alla porta destra dell’entrata della Cattedrale. Questa Madonna raffigurata in affresco come una mamma col suo bambino era sentita più vicina alla sensibilità della gente, soprattutto dei poveri, che in quegli anni segnati da carestie e pestilenze (si ricorda in particolare il 1591 come anno particolarmente funesto), ricorrevano a Lei per invocare aiuto per la salute e per i lavori agricoli. E così la devozione popolare cresceva sempre più verso questa immagine della Madonna. Questo fatto colpì profondamente e commosse il vescovo Camillo Gualandi (nipote del precedente vescovo Edoardo), al punto che nel 1593 decise di far staccare l’affresco per riporlo nella cappella al posto dell’immagine dell’Assunta, dando così inizio alla devozione ufficiale nella chiesa Cattedrale della nuova immagine. Tale devozione ebbe il suo culmine nella solenne festa celebrata la domenica “in albis” del 1599, quando le fu dato ufficialmente il titolo di “Madonna del Popolo” e col quale da allora è stata sempre così onorata e venerata. L’autore dell’affresco è ritenuto Bartolomeo Ramenghi, detto il Bagnacavallo, che a Roma aveva collaborato come discepolo con Raffaello. Con la festa del 1599 ebbe inizio anche la Compagnia che si prendeva per statuto l’impegno di promuovere il culto della Vergine.

Dopo il trasferimento del cardinale Orsini dalla sede vescovile di Cesena a quella di Benevento i vescovi cesenati successori riportarono l’immagine della Madonna del Popolo nell’abside, fuori della cappella degli Albizzi. Ma una volta divenuto papa col nome di Benedetto XIII, Orsini fece sì che l’immagine ritornasse nella cappella del Santissimo. Il che avvenne il 23 ottobre 1725.

Presso l’immagine della Madonna del Popolo nei secoli più recenti hanno sostato in preghiera diversi Pontefici: il cesenate Pio VI il 6 marzo 1782 in viaggio verso Vienna, e il 3 giugno di ritorno da Vienna l’ha solennemente incoronata. Pio VII, anche lui cesenate, di ritorno dalla prigionia nel 1813. Pio IX, venendo da Roma in visita alle terre sotto lo Stato Pontificio, si fermò a Cesena e il 3 giugno 1857, celebrò all’altare della Madonna con grande tripudio di fedeli. Giovanni Paolo II l’8 maggio 1986 mentre era pellegrino apostolico in Romagna, e più di recente papa Francesco il 2 ottobre 2017.

La devozione alla Madonna del Popolo è ancora attuale

Dal rapido excursus storico possiamo vedere come attraverso i secoli, dalla fine del ‘500 fino al nostro secolo, il popolo cesenate è sempre stato devoto alla Madonna del Popolo. Purtroppo negli ultimi decenni si può constatare un sensibile calo di questa devozione. Lo si vede ogni giorno nel fatto che sono le persone che si fermano a pregare davanti alla Cappella della Madonna. Ma lo si vede, soprattutto, in occasione della festa annuale. Il pellegrinaggio diocesano, fino a qualche decennio fa, era molto partecipato dalle parrocchie della città e anche da quelle più lontane della campagna; la Cattedrale gremita di fedeli e pellegrini. Le celebrazioni durante tutta la settimana della festa erano molto partecipate. Oggi sono poche le persone che partecipano, anche dalla vicina città. E ciò non essere motivo di amarezza. Perché e come siamo arrivati a questo?  Diverse possono essere le cause di questa “disaffezione”. Alla base di tutto sta la profonda crisi delle fede che da decenni sta diffondendosi nella gente, nei giovani e anche nelle giovani famiglie. Poi anche il fatto che il culto e la pietà mariana è stata ridimensionata nella pastorale, e di conseguenza anche nella vita cristiana.

Sarebbe opportuno e doveroso un “rilancio” pastorale. Anzitutto stando alla storia della devozione, il titolo stesso di Madonna del Popolo esprime bene la vicinanza di Maria alla nostra gente, al popolo di Dio. L’immagine col bambino Gesù Bambino che sembra uscire dall’abbraccio materno per andare verso i fedeli, esprime bene la vicinanza di Maria e di Gesù ai fedeli che accorrono per invocare aiuto e grazie. Questa attenzione non è sentimentalismo stucchevole, ma attenzione pastorale e cura verso la nostra gente.

La prossima festa della Madonna del Popolo sia l’occasione perché aumenti la nostra devozione verso di Lei e l’impegno di tutti, sacerdoti e fedeli laici, a diffonderla nelle nostre comunità e nelle nostre famiglie. Abbiamo sempre bisogno di una Madonna che protegge e sta vicina al nostro popolo di Dio e alle nostre famiglie.

*delegato vescovile per la Cattedrale

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Foto Sandra e Urbano - Cesena

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