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Ricordo

Addio a Sergio Gridelli, incredulità e tristezza a Savignano

Fu sindaco dal 1994 al 2004. Negli ultimi anni abbandonò la politica e assunse posizioni anti-sistema

Nella foto, da sinistra, in basso: Ilic Teodorani, assessore alla Sanità della giunta Gridelli, Sergio Gridelli, il sindaco e il parroco di Buja, cittadina terremotata del Friuli. In piedi: Agostina Ramilli, allora presidente di Aido, e Natale Bolognesi

Purtroppo è vero. Sergio Gridelli, sindaco di Savignano sul Rubicone dall’aprile del 1994 a giugno 2004, ci ha lasciato. Oggi, di mattina presto, mentre faceva jogging, è stato trovato in via Borghetto privo di vita, probabilmente colto da un malore. Lascia la madre, Mirella, e un fratello, Cesare.

La notizia ha generato incredulità e grande tristezza. Molti, nell’apprenderla, hanno cercato una conferma, quasi pensando di trovarsi dava nti a una fake. E invece Sergio, 61 anni compiuti da poco, se n’è andato pur avendo ancora moltissime cose da dire. Con lui se ne va un pezzo di storia della città di Savignano, dove era nato e viveva.

La sua vicenda di sindaco ha coinciso con la storia di una convinta battaglia della popolazione di Savignano per la difesa dell’ex ospedale Santa Colomba che l’Ausl, allora guidata da Giuseppe Zuccatelli, aveva annunciato di voler chiudere all’interno di un progetto di trasformazione degli ospedali di periferia a favore delle grandi e specializzate strutture di capoluogo. Notizia che mise in subbuglio la gente di cui Gridelli si fece portavoce insieme a Natale Bolognesi, cui si deve la fondazione del Centro per i diritti del malato. Tutt’oggi attivo, il centro intitolato a Natale Bolognesi e diretto da Luca Menegatti, è ascoltato interlocutore dell’Ausl e delle Amministrazioni comunali oltre che dei cittadini, in fatto di sanità. L’associazione all’epoca dei fatti fu anche denunciata dal direttore generale Ausl che però perse la causa.

Gridelli invece, a capo di una lista civica che si era formata sulla scia della lotta per i diritti alla sanità territoriale, divenne sindaco e governò fino al 2004 quando la lista civica che lo vedeva comunque come sostenitore, con candidato Eros Montemaggi, perse le elezioni a favore di Elena Battistini, cui Gridelli fece battagliera opposizione sotto le spoglie digitali di un certo “Zorro”.

Acuto, fine pensatore e spesso assai pungente, aveva scelto, nel bene e nel male, una storia anti-sistema. Membro del Centro per i diritti del malato per vent’anni, dal 1997 al 2017, da fine oratore qual era, Gridelli abbandonò la politica radicalmente e si laureò in Sociologia all’Università di Urbino, indirizzo comunicazione e mass media. Era docente all’Istituto Cappellari e lavorava in sviluppo di strategie di comunicazione aziendale, tenendo corsi come formatore in enti vari. Facilitatore digitale e trainer, era autore del blog sergiogridelli.it. Mente dell’associazione "49 a.C.", si era dedicato allo sviluppo dei temi dell’identità e del turismo esperienziale, ideando - fra i tantissimi progetti – anche il gioco da tavolo “Rubico”, ispirato alla storia di Giulio Cesare e del passaggio del Rubicone, e pensava al turismo come una forma profonda e importante di conoscenza del territorio e, in fondo anche di sé stessi.

La copertina della sua pagina facebook riporta scritto “Volevo cambiare il mondo ma ho perso lo scontrino”.

Nella foto, da sinistra, in basso: Ilic Teodorani, assessore alla Sanità della giunta Gridelli, Sergio Gridelli, il sindaco e il parroco di Buja, cittadina terremotata del Friuli. In piedi: Agostina Ramilli, allora presidente di Aido, e Natale Bolognesi.

Il sindaco di Savignano sul Rubicone Filippo Giovannini proclama il lutto cittadino per sabato 15 luglio, giorno dei funerali di Sergio Gridelli. Nell’occasione, le bandiere negli uffici comunali saranno apposte a mezz’asta e saranno sospese le manifestazioni pubbliche a carattere ludico e ricreativo nel pomeriggio. I titolari di attività economiche sono invitati a tenere conto del lutto cittadino, esercitando la propria attività nel modo che riterranno idoneo.

La camera ardente è allestita al cimitero centrale dove si svolgeranno le esequie, in forma civile, alle 15,30.

I parenti (la mamma Mirella, il fratello Cesare, la cognata Evi e la nipote Alice) non chiedono fiori ma eventuali offerte da devolvere allo Ior.

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