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ARCHOLOGIA

Presto svelato il mistero del teschio custodito a San Giovanni in Galilea

Leonida Malatesta, detto “il Pazzo”, è vissuto nel castello di San Giovanni in Galilea nella seconda metà del Cinquecento

Leonida Malatesta

Venerdì 7 dicembre alle ore 16,30 al Museo e Biblioteca Renzi di San Giovanni in Galilea avrà luogo una conferenza su un argomento molto interessante, nel corso della quale verrà presentato in esclusiva uno studio multidisciplinare volto a identificare un cranio esposto presso il Museo Renzi che, a detta di alcune fonti, potrebbe essere appartenuto a un personaggio storico e, precisamente, a un Malatesta. "Diversi anni fa, quando elaborai il progetto di riallestimento del Museo Renzi", spiega il direttore del Museo Andrea Antonioli, "mi capitò sottomano un reperto molto particolare da sempre esposto in Museo fin da prima della sua fondazione avvenuta nel 1885, ossia un teschio custodito in un’antica teca farmaceutica. Conducendo alcune ricerche nell’archivio storico del Museo e in altri archivi, appresi che don Eugenio Berardi, mio predecessore nella direzione del Museo all’inizio del secolo scorso, sosteneva che quel teschio era appartenuto allo sfortunato Leonida Malatesta detto “il Pazzo”, vissuto nel castello di San Giovanni in Galilea nella seconda metà del Cinquecento, un personaggio dalla storia molto particolare e macabra poiché si dice fosse uscito di senno e che il suo scheletro era stato ritrovato durante il secolare decadimento del castello».

Per sapere con certezza se il teschio sia appartenuto veramente a questo Malatesta, il direttore Antonioli, con la collaborazione di adArte Rimini, ha quindi deciso di chiamare uno dei più insigni medici paleopatologi contemporanei, Francesco Maria Galassi, docente presso la Flinders University di Adelaide. Nel giugno 2017, accompagnato dal Direttore Antonioli e da un’équipe di studiosi, il Dott. Galassi ha effettuato delle analisi e dei rilievi sul reperto per poi studiarli in laboratorio. I risultati delle analisi saranno resi noti sabato 7 dicembre durante la conferenza alla quale interverrà il sindaco Piero Mussoni. "Così, finalmente sarà svelato, dopo quasi cinquecento anni il mistero di Leonida “il Pazzo”, aggiunge Antonioli.

"Si tratta di una grande ricerca, che ha dato risultati sorprendenti e inediti per la stessa medicina paleopatoligica", dice Galassi, che nella sua brillante carriera ha studiato le ossa di famosi personaggi dell'antichità e, di recente, quelle di Malatesta Novello di Cesena e Sigismondo Malatesta di Rimini. La ricerca ha coinvolto anche altri importanti studiosi: le Dott.sse Alessandra Peroni (paleografa) ed Elisa Tosi Brandi (storica), entrambe dell’Università di Bologna, Stefano De Carolis presidente della Scuola di Storia della Medicina, nonché l’antropologa Elena Varotto dell’Università di Catania, che esporrà la sua relazione in videoconferenza.

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