Psicologia di emergenza, una nuova sezione nella Protezione civile di Savignano e Gambettola

È nata in seno ai gruppi volontari di Protezione Civile di Savignano sul Rubicone e di Gambettola una ”Sezione di psicologia di emergenza” per il Primo soccorso psicologico e diretto sulla scena dell’evento, in gestione associata del servizio. 

Il progetto è regolamentato tramite una convenzione siglata tra i Comuni di Savignano sul Rubicone, comune capofila, e Gambettola. Il documento regola le attività previste che riguardano sia azioni di progettazione, addestramento, simulazione e informazione alla cittadinanza in tempo di pace che la mobilitazione e l’intervento in fase di allarme o emergenza. Il Primo Soccorso Psicologico è un modello di intervento di sostegno psicosociale rivolto ai superstiti e ai familiari delle vittime immediatamente dopo un disastro o una maxi-emergenza. Il suo obiettivo è quello di mitigare lo stress acuto psicologico derivante dal coinvolgimento in un evento avverso, rispondendo ai bisogni dei superstiti e degli operatori, promuovendone il funzionamento adattivo, la percezione di sicurezza e il progressivo ritorno alla normalità. 

La S.P.E. (Sezione psicologia di emergenza), diretta dal dottor Donato D’Onofrio (volontario di Protezione Civile di Savignano sul Rubicone), responsabile e ideatore del progetto, insieme al suo staff, svolgerà formazione sui rischi, le modalità di protezione e autoprotezione, gestione delle reazioni del soccorritore in gravi emergenze e catastrofi, gestione dello stress e del disturbo post traumatico, accoglienza della popolazione e predisposizione di piani di gestione e accoglienza. Nell’emergenza, sono attivate tutte le fasi, dall’allarme alla mobilitazione all’azione. Non sono previste attività terapeutiche per la prima fase del progetto, mentre nella seconda fase sarà implementato con la collaborazione con Università e centri di ricerca. La sezione è composta esclusivamente da volontari operativi dei gruppi comunale di Protezione civile opportunamente selezionati e formati. È volontario anche il personale specializzato (psicologi dell’emergenza).

La sezione è formata dagli Assessori alla Protezione civile, dai Coordinatori dei gruppi di Protezione civile, dai Responsabili della Spe (Sezione Psicologia di Emergenza), 10 volontari, cinque per ogni gruppo, eventuali referenti di associazioni, enti o strutture operative.

“Il Progetto "Psicologia dell'Emergenza" è un importante investimento sui nostri volontari – afferma il Sindaco di Gambettola Letizia Bisacchi -. È un tributo al loro impegno e alla loro dedizione, un riconoscimento dell’importanza della sfera psicologica nella gestione delle emergenze, con l’obiettivo di far emergere le risorse personali ed organizzative da attivare nella gestione delle emergenze. Ringrazio il Comune di Savignano sul Rubicone per il coinvolgimento e i nostri volontari per il loro costante impegno a tutela del nostro territorio e dei nostri cittadini”.

“I tempi recenti ci hanno abituato a eventi che chiedono sempre più l’intervento dei corpi di Protezione Civile – affermano il Sindaco Filippo Giovannini e l’Assessore alla Protezione Civile di Savignano sul Rubicone Natascia Bertozzi -. I volontari diventano il punto di riferimento di chi riceve i soccorsi, il primo impatto nella situazione di pericolo. Qualificare e formare gli operatori è fondamentale, prima di tutto per il loro stesso benessere personale perché vengono messi in grado di affrontare il loro servizio a 360 gradi. In situazioni d’emergenza è importante potenziare le capacità di individuazione delle strategie comunicative più appropriate alla situazione, valutarne le relative implicazioni, e avere consapevolezza del proprio ruolo professionale e dell’importanza dell’equilibrio psicologico che dobbiamo essere in grado di mantenere con i soggetti coinvolti nello scenario anomalo. Offrire poi alla popolazione un’assistenza specialistica anche sul piano psicologico supporta gli interventi di Protezione Civile, permettendo di gestirne meglio la complessità. Siamo orgogliosi di poter mettere in campo un progetto di formazione così qualificato, necessario e innovativo proiettato verso un futuro più comunicativo per un’azione di aiuto più efficace”.