Rubicone
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Alluvione e frane

"Roncofreddo ha bisogno di aiuti, non di polemiche"

La sindaca Sara Bartolini fa il punto e chiede supporto veloce da parte del governo

Da sinistra: Giovannini, Garbuglia, Bartolini, Bulbi

Roncofreddo vuole aiuti non polemiche. Questo è il messaggio che è emerso nel corso della conferenza stampa tenutasi oggi nel Comune di Roncofreddo, per aggiornare sullo stato degli interventi a seguito del maltempo. Sottintesa una risposta alle critiche sull'operato dell'Amministrazione comunale da parte di Alice Buonguerrieri, parlamentare di Fratelli d'Italia, e all'intervento sul luogo di Galeazzo Bignami, viceministro delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili.

“Già a partire dalla notte del 16 maggio, quando sono iniziate le frane a causa dell'alluvione, ci siamo messi al lavoro per fronteggiare l'emergenza - ha esordito Sara Bartolini, sindaca di Roncofreddo -. La priorità è stata mettersi in contatto con i cittadini isolati per conoscerne le necessità. Abbiamo convocato geologi ed esperti per effettuare sopralluoghi. Appena è stato possibile, siamo intervenuti portando soccorso alle famiglie e agli allevamenti e abbiamo aperto vie per permettere una circolazione minima, sufficiente a procurarsi i beni primari”.

Il Comune di Roncofreddo durante l'emergenza è stato in contatto con la Prefettura per il Ccs, Centro coordinamento dei soccorsi. Sono arrivati aiuti dalla Protezione civile provinciale e regionale, dai volontari della Protezione civile di Savignano sul Rubicone, dai Vigili del fuoco e dall'esercito.

“Non possiamo permettere che i borghi siano abbandonati da chi li abita, per timore di essere dimenticati durante le emergenze. Servono progetti pronti per quando arriveranno le risorse dal governo, risorse di cui il Comune ha bisogno in tempi brevi. Ci sono ancora 50 persone rimaste fuori dalle loro case che hanno trovato riparo da parenti, nelle parrocchie o a spese del Comune. Ora pretendiamo aiuto”, ha concluso la sindaca.

“Sono una trentina le strade comunali a Roncofreddo interessate da frane e sei quelle provinciali - ha detto Luciana Garbuglia, sindaca di San Mauro Pascoli e consigliera provinciale con deleghe alle infrastrutture e alla viabilità -. Sono già stati spesi 180mila euro, ma per risanare i danni causati dalle 440 frane in tutta la provincia serviranno oltre 500 milioni di euro”.

Necessario dunque, secondo la Garbuglia, che “il governo stanzi i soldi in tempi celeri e dia certezze sugli aiuti promessi. I soldi servono ai Comuni che hanno dovuto fronteggiare di tasca loro spese importanti a causa dell'alluvione, servono alle aziende del territorio che hanno contribuito e servono ai cittadini che non sanno più cosa aspettarsi”.

“In Romagna siamo abituati a prestare soccorso indipendentemente dal colore politico - ha ricordato Filippo Giovannini, in veste di presidente dell'Unione Rubicone e mare -. I sindaci si aspettano azioni concrete e non attacchi da parte del governo. Le istituzioni devono fare quadrato e aiutare, non creare divisioni e aumentare i ritardi”.

L'ultimo intervento è stato del consigliere regionale Massimo Bulbi, cittadino di Roncofreddo: “Fa rabbia vedere che sopra un evento come questo si ricamino scontri politici. Non abbiamo bisogno di ministri e viceministri che facciano dei sopralluoghi per mettersi in mostra e aizzare le persone contro i sindaci. Occorrono tecnici per i territori franati, per i quali i tempi di ripristino saranno lunghissimi”.

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