Stop dal Consiglio di stato al maxi allevamento di polli

Il Comitato “Lasciateci Respirare San Mauro Pascoli. Stop Allevamenti Intensivi” accoglie con soddisfazione il pronunciamento con cui il Consiglio di Stato ha accolto l’appello cautelare del Comune di Bellaria-Igea Marina, in merito alla prevista realizzazione del maxi allevamento intensivo, di circa 15.000 metri quadrati che ha avuto autorizzazione per allevare circa 1.500.000 di polli all’anno "e forse anche suini" - precisa il Comitato in una nota giunta in redazione - nel Comune di San Mauro Pascoli a poche decine di metri dalle prime abitazioni.

"Il Consiglio di Stato - si legge nella nota - evidenzia proprio alcuni degli aspetti che erano stati sollevati innanzi al Tar dall’ avvocato Giacomo Graziosi, che è lo stesso legale del Comune di Bellaria, in difesa dei cittadini e delle aziende di San Mauro Pascoli che per tutelare la propria salute, il proprio territorio, l’ambiente e l’economia, sono stati costretti ad adire le vie giudiziarie, a proprie spese, dopo essere rimasti esclusi e inascoltati dall’Amministrazione Comunale.

Il Consiglio di Stato ha ritenuto, riferisce il comitato, la “non corretta interpretazione della nozione di allevamento intensivo esistente” vista “l’illegittimità di riattivare allevamenti solo formalmente esistenti, ma in realtà dismessi da tempo”.  L’allevamento che la Società Agricola Circuito Verde vorrebbe "riattivare”, prosegue il Comitato "è cessato da ormai quarant’anni e, pertanto, sarebbe a tutti gli effetti un nuovo allevamento e, la legge, vieta che si possano costruire nuovi allevamenti".

Per quanto riguarda la correlazione alla capacità produttiva esistente, il Comitato fa presente che "l’allevamento cessato da ormai quarant’anni allevava solo circa 55.000 capi e non 1.500.000 di capi, come ha chiesto di allevare la Società agricola Circuito verde. Da ultimo, il Consiglio di Stato ha dichiarato la violazione delle norme relative alla partecipazione del pubblico ai procedimenti ambientali. La partita, che vale davvero la pena di giocare per il futuro nostro e dei nostri figli, è tutt’ altro che conclusa".