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Una ricerca sulle origini dei Malatesta

Il  7 ottobre la presentazione del volume scritto da Andrea Antonioli e Morvan Bruschi. "Un metodo innovativo di ricerca che tiene conto della componente femminile"

Un'immagine rarissima del castello di Roncofreddo prima della distruzione che potrete utilizzare come foto per l'articolo. Si vede la porta d'entrata di Roncofreddo non più esistente

La prima presentazione del volume “Alle origini dei Malatesta” (edito da Bastogi Libri – Roma) di Morvan Bruschi e Andrea Antonioli, avrà luogo il prossimo 7 ottobre, presso la Rocca del Sasso di Verucchio, in occasione dell’annuale rassegna “Festa della storia”. Sarà il professor Tommaso di Carpegna Falconieri a presentarlo assieme a Lorenzo Valenti, presidente della Società di studi storici sul Montefeltro alla presenza dei sindaci e delle autorità che hanno aderito all’iniziativa. 

Il progetto ha coinvolto Comuni e istituzioni ed è stato realizzato dal Centro studi Olim Flaminia di Cesena con il patrocinio del Ministero della Cultura e della Regione Emilia-Romagna. Otto i Comuni che vi hanno aderito, tra i quali tre del cesenate (Sogliano al Rubicone, Borghi, Roncofreddo) e cinque del riminese (Pennabilli, Verucchio, Rimini, Santarcangelo, Poggio Torriana),  gli stessi che hanno avuto una funzione importante nelle origini malatestiane, da sempre avvolte da una fitta nebbia d’incertezza. Hanno aderito anche diverse istituzioni culturali e musei dei medesimi Comuni e anche la Società di studi storici sul Montefeltro, con il sostegno di aziende del territorio, come la Fondazione Orogel Fruttadoro, Sogliano Ambiente e Romagna Banca Credito Cooperativo.

Gli autori Andrea Antonioli e Morvan Bruschi, come spiega lo stesso Antonioli, hanno esaminato le fonti e i testi antichi e originali esistenti e "altri fino a ora non considerati che hanno permesso di confezionare un volume innovativo e molto ben documentato".

"I Malatesta - continua Antonioli - sono stati studiati in sinergia con le più importanti famiglie medievali con le quali ebbero stretti rapporti (i Carpegna, i Traversari, gli Onesti), per cui è stato possibile ricostruire l’identità dei primi membri del casato, per così dire “dimenticati” dalla storia, come Malatesta Minore, Malatesta dalla Penna, Giovanni da Sogliano, facendo altresì luce su quel percorso di ampliamento del potere della famiglia sui territori del Montefeltro e della Romagna nel corso dei primi due secoli del passato millennio".

"Si è trattato di un lavoro molto impegnativo - aggiunge Andrea Antonioli - che, grazie a lunghe riflessioni e interessanti intuizioni storiche, ha permesso di ricostruire la prima genealogia della casata, in buona parte riscritta in armonia con le fonti più antiche, tenendo conto di un elemento trascurato e suggestivo riguardo l’identità di non poche figure di donna che ebbero a che fare con i Malatesta. Un metodo innovativo che tiene conto della componente femminile. La donna non è mai stata al centro di un dibattito storiografico, non è stata considerata un soggetto autonomo, in grado di “creare eventi”; la sua millenaria subordinazione all’uomo ha investito non solo la sfera familiare, ma anche quella delle sue relazioni sociali, politiche ed economiche".

            

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