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Bollette bruciate

Davanti all’incredibile incremento del costo delle bollette per luce e gas, famiglie e imprese si trovano, o si troveranno in breve, in grandi difficoltà. Sulla materia non si possono fare giri di parole

Bollette bruciate

Il tema è di quelli scottanti. Tutti ne sono toccati. Davanti all’incredibile incremento del costo delle bollette per luce e gas, famiglie e imprese si trovano, o si troveranno in breve, in grandi difficoltà. Sulla materia non si possono fare giri di parole. La questione è urgente e va affrontata con coraggio e onestà.

Le cronache nazionali narrano già di bollette bruciate sulle piazze. Le prime proteste ci sono state lunedì scorso in diverse città, da Roma a Bologna, da Cagliari a Napoli, cita il quotidiano Avvenire nell’edizione di martedì scorso. E non è finita qui, ne possiamo stare certi. Quando i conti di casa non quadrano più, saranno le famiglie stesse che si faranno sentire, per sopravvivere. La guerra in Ucraina ha fatto impazzire i prezzi delle materie prime. La Russia di Putin gioca col gas nei confronti dell’Europa come fa il gatto col topo. Lo farà finché potrà, ne possiamo stare certi. Tirerà la corda fino all’inverosimile, per cercare di seminare disaccordo tra i Paesi Ue e anche fra quelli Nato. Intanto la gente comune, cioè tutti noi, siamo chiamati a confrontarci su più fronti.

Da un lato abbiamo i timori per la guerra in atto dal 24 febbraio scorso, per un suo allargamento e per la minaccia nucleare. Temiamo anche per gli stessi popoli coinvolti loro malgrado, anche se occorre ammettere che gli aiuti verso l’Ucraina sono diminuiti molto in questi mesi.

In tutto l’Occidente è riapparso lo spauracchio dell’inflazione, sospinta dai rincari dell’energia. Non eravamo più abituati agli aumenti dei prezzi, invece ora dobbiamo tornare a farci i conti. Non sarà semplice per nessuno, ricordando che l’inflazione è una tassa che colpisce i più, ma in maniera particolare coloro che vivono di redditi fissi, cioè i pensionati e i lavoratori dipendenti. Lunedì scorso il presidente della Confindustria Carlo Bonomi ha avvisato il prossimo governo che, è quasi certo, sarà guidato da Giorgia Meloni. Non si facciano promesse irrealizzabili, “immaginifiche”, le ha definite, come flat tax e prepensionamenti. La priorità va data al caro bollette e ai problemi delle famiglie e delle imprese. Il lavoro va salvaguardato, per il bene dell’intera comunità.

È il momento della massima concretezza, non più quello degli slogan da campagna elettorale. Le urgenze sono di portata notevole, come non accadeva da decenni. Guerra in Europa, rincari esorbitanti e inflazione ormai a doppia cifra chiedono risposte serie e praticabili. Da porre in essere subito.

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