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«Caro bollette e inflazione: spesso anche chi lavora è povero. Tutto questo è inaccettabile».

Fiom Cgil di Forlì e di Cesena si mobilita 

 «Caro bollette e inflazione: spesso anche chi lavora è povero. Tutto questo è inaccettabile».

"Le conseguenze della guerra in Ucraina, unite alla forte speculazione che si sta verificando sul tema dei prezzi delle risorse energetiche, sta portando pesanti effetti che sono sotto gli occhi di tutti.
Il tasso di inflazione è a doppia cifra, i prezzi delle bollette delle utenze energetiche, già raddoppiati o triplicati, si avviano ad avere ulteriori e pesanti rincari, il costo del carrello della spesa è aumentato in modo preoccupante. Il risultato di tutto questo è che migliaia di persone che non arrivavano alla fine del mese, oggi nemmeno ci si avvicinano. Si lavora e si è poveri. Tutto questo è inaccettabile".

Lo afferma Fiom Cgil di Forlì e Cesena in una nota giunta in redazione.

"Molte aziende - prosegue la nota - riescono a riversare parte di questi aumenti sui propri listini, ossia aumentando i prezzi dei loro prodotti e dei servizi. E questo noi cittadini lo vediamo dappertutto: a cominciare dal carrello della spesa. Gli unici soggetti di questa catena economica che non hanno il potere di riversare gli aumenti da nessuna parte e che, anzi, li subiscono tutti, sono le lavoratrici e i lavoratori, le pensionate ed i pensionati.
È proprio in questa direzione che si muovono le prossime iniziative delle Fiom di Forlì e Cesena".

"La mobilitazione della Cgil è cominciata un anno fa con lo sciopero generale il 16 dicembre, proseguita con le manifestazioni del 18 giugno e dello scorso 8 ottobre a Roma.

I metalmeccanici in Emilia Romagna hanno anche scioperato 2 ore venerdì 7 ottobre, sempre per le stesse rivendicazioni: aumento del salario, diminuzione della tassazione per i dipendenti.

Le Fiom Cgil di Forlì e Cesena - si legge ancora nel documento - intendono continuare l’azione rivendicativa sul territorio nei confronti delle aziende per la tutela dei salari. Oggi più che mai è il momento della responsabilità sociale dell’impresa, come recita la nostra Costituzione, soprattutto perchè nel 2021 le aziende italiane hanno aumentato gli utili".

"Quindi come Fiom a tutti i tavoli di trattativa e in tutti gli incontri abbiamo chiesto e continueremo a chiedere alle aziende la tutela e l’adeguamento del salario aziendale all’inflazione; l’integrazione del salario perso durante la cassa integrazione (perché se è difficile affrontare le spese quotidiane con uno stipendio pieno, quando si è in cassa integrazione diventa insostenibile con le bollette in continua crescita); l’erogazione dei 600 euro di “welfare” anche come contributo per le bollette, buoni spesa e i 200 euro di buoni carburante, previsti dal Decreto Aiuti, che al momento ben poche aziende hanno erogato ai loro dipendenti".

"Continueremo a chiedere a tutte le aziende di utilizzare tutti gli strumenti possibili per sostenere i lavoratori e le lavoratrici in questo momento estremamente critico - conclude Fiom Cgil di Forlì e Cesena  annunciando che "le iniziative proseguiranno con azioni rivendicative, anche in forme diverse dal passato, se l’impresa non farà la sua parte, mettendoci del suo, per sostenere le magre buste paga delle lavoratrici e dei lavoratori".

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