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il punto di vista della settimana

Brandelli di Vangelo

Delle questioni affrontate dal vescovo Douglas è possibile stilare una graduatoria? Oppure, è possibile per un credente selezionare ed evidenziare quella più vicina alla propria sensibilità? Sarebbe come dire che del Vangelo (ma accade anche con quello) si sceglie l’episodio delle nozze di Cana e si lascia perdere la parabola del Buon samaritano

Brandelli di Vangelo

Perché si cita sempre quel che più piace? Perché un testo non viene preso nella sua integralità? Accade con papa Francesco, in tantissime occasioni. È accaduto anche con la lettera del nostro vescovo Douglas che abbiamo pubblicato due settimane fa. Si prende, si taglia, si cita a piacere e come fa più comodo. Sono quattro i grandi temi affrontati da monsignor Regattieri.

Il suo scritto ha trovato molta accoglienza, fin dal titolo: “Per amore del mio popolo”. Già questo incipit meritava la massima attenzione. È bellissimo che il nostro vescovo abbia detto, da subito, il motivo per cui voleva intervenire senza aspettare occasioni più ufficiali, come poteva essere il prossimo 24 giugno con la festa del patrono della Cattedrale e della città di Cesena, san Giovanni Battista. Per amore del popolo a lui affidato, per il bene che lo lega alla gente come guida e come pastore, il vescovo non poteva tacere oltre. E così ha preso carta e penna e ha scritto a tutti.

E ha parlato di quattro argomenti di stretta attualità. Tutti, nessuno escluso. E tutti ugualmente importanti: l’emergenza sanitaria e la necessità di vaccinarsi per la salute propria e per quella degli altri. Il Ddl Zan e i dubbi che su di esso ancora permangono. Poi la denatalità, un gravissimo problema italiano che non si può rimandare. E infine il perdurare di un costante riarmo che mette in pericolo tantissima gente indifesa, come è capitato nei giorni della ripresa del conflitto israelo-palestinese su cui ho scritto in questo spazio sempre due settimane fa.

Delle questioni affrontate dal vescovo Douglas è possibile stilare una graduatoria? Oppure, è possibile per un credente selezionare ed evidenziare quella più vicina alla propria sensibilità?

Sarebbe come dire che del Vangelo (ma accade anche con quello) si sceglie l’episodio delle nozze di Cana e si lascia perdere la parabola del Buon samaritano.

La vita e l’esperienza cristiana non si possono prendere a brandelli. Il Vangelo, come ci sta richiamando fin dall’inizio del suo pontificato papa Francesco, è da prendere sine glossa, senza neanche commentarlo. È già molto chiaro così. Fin troppo semplice. Tanto esplicito che noi vorremmo selezionare e argomentare, come ci pare e piace. «Io sono la via, la verità e la vita» dice nostro Signore. Più sintetico di così non si può.

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