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Parlare con i fatti

Il programma da realizzare è molto ambizioso. Non resta altro, per l’esecutivo Meloni, che mettersi al lavoro.  La neo premier ha promesso un «piano imponente» a sostegno della natalità

Parlare con i fatti

Giorgia Meloni premier a tutto campo. Quello di martedì scorso alla Camera dei deputati è stato un discorso pieno di passione e di accenni personali. La presidente del Consiglio ha salutato con affetto papa Francesco citando l’intervento a proposito di dignità e lavoro, per dire no all’assistenzialismo e al reddito di cittadinanza. Ha nominato Giovanni Paolo II per ricordare che libertà significa «avere il diritto di fare ciò che si deve». E ha menzionato la sua famiglia per sostenere che, viste le sue origini, non sarebbe mai potuta diventare la prima donna italiana presidente del Consiglio. «Intendo stravolgere i pronostici», ha chiosato la Meloni.

La neo capo del governo non si è nascosta nulla dei problemi da affrontare, ma, ha aggiunto, «eravamo consapevoli del macigno che ci caricavamo sulle spalle», vista l’inflazione, la crescita stimata sottozero, le difficoltà in cui da sempre vive il sud, i lacci burocratici che affliggono l’Italia e fanno fuggire gli investitori esteri. «La nave Italia – ha sottolineato – è la più bella del mondo», anche se, ha aggiunto, «non sarà una navigazione facile», ma «non ci difetta il coraggio» per affrontare le tempeste. L’Italia, una nazione imbrigliata in un sistema che la neo premier e la coalizione che guida intendono modificare.

L’orizzonte immaginato è il modello francese, per dare al Paese «un sistema istituzionale nel quale chi vince governa per cinque anni». La Meloni ha preso le distanze dal passato che le viene rimproverato. «Non ho mai provato – ha chiarito davanti ai deputati – simpatia o vicinanza nei confronti dei regimi antidemocratici. Per nessun regime, fascismo compreso». Sulla guerra in Ucraina ha detto che sbaglia chi crede «sia possibile barattare la libertà dell’Ucraina con la nostra libertà. Cedere al ricatto di Putin non risolverebbe il problema». Nel lungo discorso si è parlato di famiglia, «l’istituzione più importante». La Meloni ha promesso un «piano imponente» a sostegno della natalità.

Ha ricordato la centralità della scuola e dell’università perché «l’istruzione è un formidabile strumento». Non siamo all’anno zero, ma l’impressione è quella di un deciso cambio di passo, per i progetti annunciati da un governo che si presenta di destra-centro. Ora molto dipenderà dai compagni di viaggio. Di imboscate è piena la storia della Repubblica e ne abbiamo viste anche nei giorni scorsi. Il programma da realizzare è molto ambizioso. Non resta altro, per l’esecutivo Meloni, che mettersi al lavoro e far parlare i fatti.

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